In fila per le lumache, 380 porzioni servite. «Ora a Milano»

A Bobbio la ricetta tradizionale è un successo e fa sognare in grande gli organizzatori della sagra

Elisa Pagani
|18 ore fa
In tanti all'assaggio gratuito di lumache in piazza Duomo a Bobbio - © Libertà/Pietro Zangrandi
In tanti all'assaggio gratuito di lumache in piazza Duomo a Bobbio - © Libertà/Pietro Zangrandi
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«Dodici chili di lumache offerti dal Comune di Bobbio cucinati, 380 porzioni distribuite a visitatori da tutta Italia. Arrivederci al prossimo anno, magari in piazza Duomo a Milano».
Maurizio Alpegiani, presidente de “Ra Familia Bubiéiza”, traccia l’ottimo bilancio (che permette di sognare in grande) della trentaseiesima edizione della Sagra della lumaca che, con i suoi mercatini di Natale dedicati anche ai prodotti d’eccellenza del territorio come funghi porcini tartufo e zafferano, ha richiamato un gran numero di turisti a Bobbio, domenica 7 dicembre.
«Le lumache che cuciniamo sono un prodotto a chilometro zero, proveniente da un allevamento di Mezzano Scotti - prosegue Alpegiani, ai fornelli con i membri de” Ra Familia Bubiéiza” - seguiamo rigorosamente la ricetta tradizionale, che prevede la bollitura con porro, carote, sedano e lardo. La cottura è in genere molto lenta e può raggiungere anche le cinque ore, distribuite su più giorni».
La sagra della lumaca, con i suoi mercatini di Natale dedicati ai prodotti d'eccellenza del territorio, ha richiamato un gran numero di visitatori a Bobbio (foto Zangrandi)
La sagra della lumaca, con i suoi mercatini di Natale dedicati ai prodotti d'eccellenza del territorio, ha richiamato un gran numero di visitatori a Bobbio (foto Zangrandi)
Più di un semplice piatto tipico: le lumache alla bobbiese sono un elemento della cucina contadina della Val Trebbia, che è stata alla base delle cene di numerose generazioni di bobbiesi. La tradizione prevede che si gustino alla Vigilia di Natale, e un tempo i giovani del borgo facevano a gara a chi ne trovava di più fuori dal paese; prima di raccoglierle, si studiava anche la loro posizione nella terra, per prevedere se quello incombente sarebbe stato un inverno mite o rigido. E poi, via in pentola per una cottura lenta. E forse è proprio vero che l’attesa aumenta il desiderio e, in questo caso, la riuscita di una cucinata: a neanche un’ora dall’inizio della degustazione, le “lùmaghi in ùmid a ra Bubiéiza” erano già terminate.
La storia secolare delle lumache alla bobbiese e il loro valore gastronomico sono stati riconosciuti dalla stessa Città di Bobbio, che ha attribuito al piatto tipico la Denominazione Comunale d’Origine (De.Co.), riconoscimento agroalimentare condiviso con altre eccellenze gastronomiche locali come i maccheroni alla bobbiese, il bracchettone, la torta di mandorle e il croccante. Grande soddisfazione anche da parte dell’amministrazione comunale: «Per noi è fondamentale portare avanti e implementare questa sagra, simbolo della tradizione bobbiese - commenta la vicesindaco di Bobbio Giorgia Ragaglia - sappiamo di molti visitatori che vengono da lontano apposta per mangiare le lumache in questa occasione e per fare qualche compera ai mercatini di Natale, che in questa edizione conta cinquanta banchi tra alimentari, artigiani, abbigliamento e oggettistica. Anche quest’anno, la manifestazione è decisamente riuscita».