“Le mie verità”: la scrittura di Nadia Bottazzi è un inno alla vita

Quanto peso può esserci sulle spalle di una donna?
Quanta fatica in una sola vita?
Se lo chiede in questo libro l’autrice che, rispondendo a se stessa, ci pone davanti i suoi stessi emblematici quesiti.

“Le mie verità”, pubblicato dalla casa editrice Edizioni &100, è un racconto a cuore aperto tra ricordi, sofferenze e amori. L’autrice racconta le difficoltà di una vita che potrebbe essere quella di chiunque: una madre, una donna, una figlia. Con parole sincere pronte a colpire le anime più sensibili, narra di un’esistenza trascorsa troppo spesso nell’indifferenza degli altri, in una perenne e affannosa ricerca di comprensione, umanità ed empatia. Il trascorso della protagonista della storia viene sminuzzato pagina dopo pagina, dolore dopo dolore, toccando temi profondi: violenza, dipendenza, abbandono, solitudine, morte. In un contesto degradato e degradante, circondata dal cinismo di persone sempre meno umane, la protagonista del racconto non si abbandona e, quando prova a farlo, s’accorge che qualcosa è più forte del suo desiderio di spegnersi. Dapprima il costante pensiero rivolto agli altri che non vuole ferire. Poi, cosciente della loro indifferenza, lascia che sia la vita stessa a prenderla per mano, guidandola verso gli sprazzi di luce che riesce ancora a vedere: la sua salvezza.

Le parole dell’autrice si rivelano così non soltanto un vicolo percorso per tentare di approdare al mare della serenità, ma anche un contenitore di messaggi di forza, speranza e resilienza.

La solitudine dilaniante trova conforto in una scrittura nostalgica e liberatoria, che si palesa fin dalle prime pagine un’arma salvifica. Ricordo dopo ricordo, l’autrice sgretola il filo del tempo del personaggio e, riavvolgendo il nastro, racconta finalmente le verità della protagonista, quelle che, talvolta per amore e talvolta per vergogna, sono state omesse.

Verità che solo ora, urlate in questo libro, le restituiscono la libertà di essere.

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