“Laura”, un romanzo autobiografico tra libertà, amore e sogni da realizzare
27 Giugno 2024 16:51
Il romanzo autobiografico è una forma letteraria che permette di creare un ponte tra il passato e il presente, tra le esperienze vissute dall’autore e quelle, forse affini, forse del tutto diverse, del lettore. Sono storie che conducono a riflessioni profonde e confessioni intime, in grado di far conoscere parentesi di vita e di storia che non conosciamo, che ci appaiono più lontane di quanto realmente non siano. È ciò che accade nel romanzo “Laura”, di Laura Ferentzi, pubblicato per Europa Edizioni nella collana
Chronos. L’autrice racconta la guerra e la dittatura in Romania attraverso la sua esperienza di donna che combatte per la propria libertà. Nel suo libro non si limita a raccontare episodi, ma condivide emozioni, pensieri e riflessioni, così da garantire al lettore di immergersi del tutto nella sua esperienza umana.
Laura Ferentzi nasce a Timisoara, in Romania, nel 1968. Giocatrice professionista di
basket e laureata in ingegneria chimica, ha preso parte attiva alla rivoluzione romena del 1989 che ha portato alla fine del regime dittatoriale di Ceauşescu. La sua è una vita travagliata, in cui non sono potuti mancare il coraggio e il desiderio di combattere e andare avanti, nonostante gli ostacoli che, più volte, sembravano volerle tarpare le ali. Il libro inizia con un’intensa descrizione della Bucovina, terra natale della famiglia di Laura, per poi dipanarsi attraverso le sue esperienze di vita, fino alla maturità. Il racconto di Ferentzi si arricchisce con le storie dei membri della sua famiglia: nel tracciare con chiarezza i ritratti delle figure più importanti, l’autrice si prende del tempo per confessare ai suoi lettori alcuni segreti oscuri e dolorosi, mai svelati a nessun altro. Soprattutto, poi, si sofferma sulla linea matriarcale che ha legato lei, la madre e la nonna, e che sarà fondamentale per definire il suo carattere e la donna che diventerà crescendo.
“La sola cosa che mancava nella Romania della mia infanzia era la libertà, di parola e di movimento. Non si poteva andare fuori dai paesi comunisti e non si poteva parlare male del Partito comunista. Quelli che lo facevano il giorno dopo sparivano e di loro non si sapeva più niente di te. Scomparivano e nessuno faceva domande. La vita di ognuno di noi era già definita dalla nascita”, racconta Ferentzi nelle prime pagine del suo libro. La dittatura di Ceauşescu in Romania è uno degli esempi più oscuri di regime totalitario del XX secolo: se infatti all’inizio il suo governo venne accolto con favore, poiché si presentava come una figura che avrebbe potuto liberare il paese dall’oppressione sovietica, le sue politiche si trasformarono rapidamente in misure draconiane che porteranno il Paese alla rovina. Laura Ferentzi descrive con grande intensità la sua esperienza durante questo periodo tumultuoso: parteciperà infatti alla rivoluzione, grazie anche all’influenza di sua madre, ma proprio per questo vivrà in prima persona gli orrori e le speranze di un Paese in cerca di libertà.
Fin dai racconti legati all’infanzia, Laura emerge come una persona decisa e determinata: ce ne accorgiamo già dall’esperienza scolastica che la vede ottenere risultati eccellenti, a partire dalla quale inizia a costruire un metodo che le sarà utile anche in futuro, nel lavoro. A influenzarla sono le parole sagge della nonna Maia, che sosteneva che lo studio fosse la chiave per un futuro migliore: per questo motivo, quando arriva il momento di scegliere tra una importante convocazione nella squadra nazionale di
basket juniores, che le avrebbe permesso di intraprendere una carriera sportiva a livello internazionale, decide di rifiutare l’offerta per conseguire gli ultimi esami scolastici.
Il basket, tuttavia, rimane uno dei pilastri fondamentali della vita dell’autrice. La narrazione di Ferentzi descrive con vividezza la passione e i sacrifici necessari per perseguire la sua carriera sportiva: gli allenamenti intensi, spesso in palestre inadeguate e mal illuminate le causeranno, in futuro, problemi di vista, ma nonostante ciò la sua determinazione non vacilla mai. Si allena duramente, migliora le sue abilità e riesce a eccellere in gare sempre più importanti. Sarà questo il suo futuro,
prima in Romania, poi in Italia.
La decisione di Laura Ferentzi di trasferirsi in Italia, dopo la Rivoluzione, non viene presa alla leggera, al contrario. Dopo la caduta del regime, la Romania era sprofondata in uno stato di grande instabilità economica e sociale. Con le sue grandi aspettative nei confronti del futuro, Laura non poteva permettersi di gettare al vento la laurea in ingegneria chimica che aveva ottenuto con grande difficoltà, inoltre la sua passione per il basket aveva bisogno di raggiungere un livello superiore, per garantirle un futuro stabile anche dal punto di vista economico. L’Italia, nei racconti dei suoi connazionali, veniva dipinta come il Paese delle meraviglie, per questo decide di partire. Tuttavia, tante di queste promesse si rivelarono spesso esagerate, addirittura false. La realtà con cui dovrà confrontarsi, infatti, sarà diversa da quella che le era stata prospettata. Un passaggio significativo illustra la delusione di Laura al suo arrivo ad Ancona, dove scopre che il lavoro promesso si sarebbe rivelato molto diverso dalle aspettative: “Piangendo, quasi tutte mi hanno detto: «Laura, perché sei venuta? Non dovevi venire, qui è tutta una truffa!»” Anche in questo caso, tuttavia, Laura non si perde d’animo. Con coraggio e determinazione riesce a sottrarsi alle menzogne che l’avevano circondata e trova una strada nuova, che le permetterà di raggiungere, finalmente, la tanto desiderata libertà.
Uno dei temi centrali dell’opera, insieme alla libertà, è l’amore. Laura racconta delle prime infatuazioni giovanili per poi soffermarsi sulle prime relazioni della maturità, ma è con Maurizio, il suo futuro marito, che tutto cambia una volta per tutte. Come l’autrice, anche lui si presenta come una persona concreta e determinata, al punto da chiedergli di sposarla dopo una conoscenza di solo pochi mesi. Oggi, dopo ventitré anni di matrimonio, Laura Ferentzi racconta il privilegio di aver vissuto un amore così forte e travolgente, nel quale entrambi continuano a scegliersi ogni giorno con dedizione e rispetto. L’amore per lei ha infinite altre sfaccettature: comprende l’amore familiare, che per lei rappresenta una fonte di stabilità e di supporto, l’amore per il proprio lavoro, soprattutto l’amore per la vita. Il libro dimostra che un amore così grande, stratificato e complesso non è soltanto una questione di momenti felici, ma di come si affrontano le avversità, senza arrendersi e cercando la bellezza anche nei momenti più difficili.
La scrittura di Laura Ferentzi è sincera e coinvolgente, capace di catapultarci, attraverso le parole, in un viaggio intimo nella sua interiorità, da affrontare in punta di piedi. La sua narrazione è ricca di dettagli emotivi e di approfondimenti storici e culturali, che offrono al lettore la possibilità di comprendere appieno il suo vissuto, di avvicinarsi realmente alla sua esperienza.
“Laura” è la storia di una donna che ha vissuto pienamente, affrontando sfide enormi con coraggio, senza mai perdersi d’animo. Autentico e toccante, il libro offre una prospettiva straordinaria sulla storia recente di quella parte di Europa che conosciamo ancora troppo poco, ma soprattutto una testimonianza importantissima di determinazione, amore e libertà.
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