Parco Avventura di Coli, ancora un mese e poi lo stop. “Doloroso dopo 12 anni”
24 Agosto 2024 02:30
È una botta, l’annunciata chiusura dopo 12 anni di attività del Parco Avventura di Coli ai piedi del monte Tre Abati. Resterà aperto ancora a settembre: “È doloroso, ma non c’è stata evoluzione turistica nella valle”, spiega Enrico Malvicini, che gli ha dato vita e l’ha curato come un figlio. “Se la valle non impara a lavorare insieme seriamente non si va da nessuna parte”.
Ci sono difficoltà oggettive: “Anche solo per trovare personale. Chi ci aiuta nel lavoro, pensi, arriva da Voghera, da Bedonia. Dalla Valtrebbia nessuno. In due non ce la possiamo fare”. E pensare – allarga le braccia – che il Parco Avventura di Coli tra i tanti progetti dell’associazione sportiva Rock and Rivers è quello che sulla carta funziona meglio: “Ci impegniamo tanto, ma la verità è che non abbiamo linea telefonica, corrente elettrica. Il turista chiede una certa accoglienza, territoriale. Ovviamente preferiremmo che una realtà così andasse avanti perché continuo a credere sia una reale e concreta opportunità per l’Alta Valtrebbia. Ma non può sopravvivere con il solo turista di prossimità o con quello delle seconde case, che comprensibilmente viene una volta ogni estate”.
Si cercheranno altri boschi, o altri gestori; e intanto la società di Malvicini, la Rock and Rivers, si concentrerà sulle canoe a Marsaglia e sulle e-bike a Travo. “A Travo queste ultime funzionano benissimo”. Mentre per le canoe serve l’acqua: “Quest’anno doveva essere quello della ricontrattazione del disciplinare del Brugneto, per capire quanta acqua Genova dovrà dare ogni estate a Piacenza dall’invaso. Non se n’è invece saputo nulla”.
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