Quando hanno spento per sempre i server del videogioco Concord
L’ho visto. Non posso dire di averlo vissuto direttamente, ma l’ho visto. Ho assistito al preciso momento in cui è stato chiuso (forse per sempre) un videogioco. Sto parlando di Concord, uno sparatutto a squadre, simile al popolare Overwatch, in cui due gruppi di personaggi con abilità uniche si sfidano sul campo di battaglia, armati fino ai denti. Ma Concord non è riuscito a fare breccia nel cuore del pubblico. Nonostante la spinta comunicativa data dal publisher (Sony) e l’ingente cifra spesa per produrlo, le vendite del gioco sono state bassissime. Si è parlato di circa 25.000 copie in tutto il mondo. Decisamente troppo poche, per poter rientrare nei costi. Soprattutto considerando che si tratta di un videogioco multiplayer, giocabile solo online, per cui anche solo tenere aperti i suoi server ha un costo. E così la vita di Concord è stata più breve di quella di una mosca. Il videogioco è stato pubblicato il 23 agosto e il 6 settembre i server sono stati chiusi.
I pochi utenti rimasti, i fedelissimi che si erano innamorati di Concord, ci hanno giocato fino all’ultimo istante. Uno di loro ha voluto condividere questo momento. Ha pubblicato su YouTube un video intitolato My Final Moment in Concord, che dura poco meno di un minuto. In questo video si vede il personaggio da lui controllato (di nome Jabali) che corre verso la squadra avversaria insieme al resto del suo team. Inizia uno scontro a fuoco contro i nemici e, in quel momento, il videogioco si interrompe e parte un messaggio di errore. In qualsiasi altro contesto, uno penserebbe a un problema del suo router, o a una manutenzione straordinaria dei server. Ma chi stava giocando in quel momento conosceva bene la realtà: era scattata l’ora fatidica di Concord. Da quel momento in avanti, nessuno di loro avrebbe più potuto giocarci. A meno che non ci sia un cambio di programma da parte di Sony, con la ripubblicazione di Concord in un’altra forma, ma per il momento non ci sono indicazioni in tal senso.
La visione di quel filmato è stata un’esperienza atipica. In quei giorni stavo anche seguendo la community del gioco sul loro server Discord. L’evento mi ha fatto riflettere sul fatto che noi non possediamo i videogiochi che acquistiamo. Ci viene concesso il loro utilizzo, a livello contrattuale. Per cui, sì, se si possiede una copia fisica di un videogioco single player è difficile vederselo sottratto, ma un multiplayer può essere spento in qualsiasi momento, senza dover rendere conto a nessuno. Va comunque detto che Sony ha rimborsato gli acquirenti di Concord, ma molti di loro avrebbero preferito poter continuare a giocare, invece che riavere indietro i soldi spesi.
Durante gli ultimi giorni di attività dei server ho potuto anche osservare un altro curioso fenomeno: la corsa al Platino. Si tratta di un riconoscimento che si ottiene nei videogiochi per PlayStation quando vengono raggiunti tutti gli obiettivi fissati dagli sviluppatori. Esistono diversi completisti che amano ottenere il maggior numero possibile di Platini. E quando il 3 settembre Sony ha annunciato l’imminente chiusura dei server, questi giocatori si sono resi conto di avere solo tre giorni a disposizione. Così hanno organizzato la miglior strategia per far aumentare il loro punteggio in gioco nel modo più rapido possibile: buttarsi in massa al di fuori dalla mappa all’inizio di ogni round, per giocare un gran numero di partite nel minor tempo possibile.
di Francesco Toniolo
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