Slow Food premia ancora Piacenza: il Caffè Grande conquista la Chiocciola

15 Ottobre 2024 09:10

Una nuova meritatissima “Chiocciola” al Caffè Grande di Rivergaro (o se preferite “Sügon) con l’emozionante cucina della chef Betty Bertuzzi; e quattro conferme per la Locanda del Falco di Rivalta, Da Faccini a Castellarquato; l’Antica Trattoria Cattivelli di Isola Serafini; e l’Ostreria Fratelli Pavesi di Gariga.

Locali perfettamente interpreti della filosofia Slow Food che legge il cibo come linguaggio universale e l’osteria come sublimazione del convivio. Del resto il termine osteria deriva da oste, a sua volta figlio del latino hospitem. E questo già dice tutto sulla Guida Osterie d’Italia (Sussidiario del mangiare all’italiana) di cui a Milano è stata presentata ieri l’edizione 2025.

“L’osteria è ruvida, liscia, calda, domestica, famigliare – chiosa dal palco del Piccolo Teatro Strehler Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia – abbiamo bisogno di condividere, di unirci, ecco perché il futuro è qui, nelle osterie”.
Francesca Mastrovito ed Eugenio Signorini hanno snocciolato i numeri della guida del “buono, pulito e giusto” di Carlo Petrini: 250 i collaboratori che hanno visitato anonimamente le osterie; 1917 i locali in guida quest’anno (su 2400 visitati); 324 “chiocciole”(“32” nuove); 460 novità in guida. Con una novità: l’inserto sui cosiddetti “locali quotidiani” con 134 indirizzi.

Presenti in guida, al di là delle cinque “Chiocciole”, altre dieci osterie del Piacentino, rappresentative di tutte le vallate: Antica Trattoria Giovannelli di Sarturano, Le Proposte di Corano, l’Albergo dei Cacciatori di Mareto, il Ristorante Fratelli Salini di Groppallo, Battibue di Fiorenzuola, Bitter, Enoteca da Renato e da Marco Osteria del Trentino a Piacenza, Trinità a Varnasca e Chiulano in comune di Vigolzone.

I PREMI

Tanti i simboli che premiano le osterie, a cominciare dalla Chiocciola (locale che piace in modo speciale ai giudici per l’ambiente, la cucina, l’accoglienza in sintonia con Slow Food) e dalla Bottiglia (locale con una proposta di vini articolata, rappresentativa del territorio). E ancora, riconoscimenti a osterie con una proposta di bevande (birre, distillati, cocktail, ma anche succhi, estratti e infusi) articolata, rappresentativa del territorio; che propongono selezioni territoriali oculate e articolate di prodotti caseari, attenta alle piccole produzioni locali; con un eccellente cestino del pane e di prodotti da forno. autoprodotti o reperiti da fornai di qualità; che valorizzano l’olio extravergine d’oliva sia a tavola che in cucina; che propongono birre artigianali; vini al calice; piatti vegetariani; locali con alloggio e/o che dispongono di tavoli all’aperto: osterie con orto di proprietà e perfino locali che dispongono di fasciatoio e strumenti per accogliere i più piccoli; in cui gli animali sono i benvenuti e con un parcheggio nelle immediate vicinanze oppure con una colonnina di ricarica nelle immediate vicinanze. E poi ancora locali che aderiscono al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine dell’Associazione Italiana Celiachia. M; in possesso dei requisiti di accessibilità per quanti si muovano in sedia a rotelle.

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