Quando gli animali curano l’anima: pet therapy all’ospedale di Fiorenzuola

05 Dicembre 2024 22:20

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In altri ospedali d’Europa è ormai consolidata. Ma anche in Italia pian piano sta entrando negli ospedali. La pet therapy è ormai una realtà anche nelle strutture del nostro territorio: all’ospedale di Fiorenzuola è partito un progetto pilota che è stato presentato durante l’ultima puntata di “Star bene”. La trasmissione, condotta dalla giornalista Marzia Foletti e in onda su Telelibertà, ha visto intervenire in studio l’oncologo Luigi Cavanna, primario dell’Area Medica della Casa di Cura Piacenza, Vittorio Casati che è il responsabile assistenziale del dipartimento di Medicina riabilitativa dell’ospedale cittadino e Francesca Ronchetti che è la presidente dell’associazione “La Collina dei Ciuchini”. In collegamento ci saranno anche la fisioterapista Valentina Re, Chiara Frati e Simona Galante che sono coordinatrici rispettivamente dell’Unità Spinale e della Neuroriabilitazione di Fiorenzuola.

UN “PONTE” FRA MEDICI E PAZIENTI

“La pet therapy sta entrando piano piano nella nostra cultura, ma in altri ospedali d’Europa è un’attività consolidata – sottolinea Cavanna – anche perché gli animali possono creare un ponte fra il personale medico e il paziente”.
Lo sa bene l’associazione di Ronchetti che, come spiega lei, “ha sede a Vernasca e si occupa di pet education e pet therapy, ma recuperiamo anche animali. Abbiamo asini, cavalli, muli, cani, gatti, conigli e anche un maialino: la maggior parte arriva da abbandoni, molti svolgono attività con le persone”.

IL PROGETTO PILOTA ALL’OSPEDALE DI FIORENZUOLA

All’ospedale di Fiorenzuola è partito un progetto pilota: “I reparti di riabilitazione si prestano particolarmente perché abbiamo pazienti che soggiornano per lungo periodo e nonostante tutta la tecnologia e molti professionisti ci mancava ancora un quid – sottolinea Casati – ma non è finita perché gli animali entreranno a breve anche nel day service oncologico di Fiorenzuola e nella Neurologia a Piacenza”.

GLI EFFETTI SUI PAZIENTI

A illustrare gli interventi sono state poi la fisioterapista e le coordinatrici dell’ospedale: “In ospedale abbiamo potuto osservare lo sviluppo di competenze anche in senso motorio stretto anche attraverso la cura dell’animale” sottolinea Re.
“La maggior parte dei riscontri è favorevole – le fa eco Galante – abbiamo notato che ci sono stati effetti significativi sul miglioramento dell’umore e a livello cognitivo e sensoriale”. “La pet therapy contribuisce a una visione più completa e umana della medicina” conclude Frati.

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