Pulire la pipì dei cani, il sindaco: “Decisa all’unanimità dal consiglio”
15 Luglio 2015 13:39
La notizia dell’ordinanza del sindaco di Piacenza di lavare immediatamente le eventuali deiezioni liquide prodotte dagli animali ha oltrepassato i confini comunali, per arrivare alla ribalta nazionale su radio, giornali e siti internet. Il sindaco ha affidato a Facebook la sua replica, nella quale spiega come sia nata l’ordinanza: da una mozione di due consiglieri di minoranza, rapidamente approvata dal consiglio all’unanimità. E in merito agli altri casi di inciviltà – umana in questo caso – il sindaco ricorda che esiste già un “Regolamento di polizia urbana e convivenza civile”, che si riferisce non solo a chi urina sui muri e negli angoli delle strade, ma anche agli episodi di accattonaggio e abusivismo commerciale e di parcheggiatori.
Questa ordinanza, ha spiegato il sindaco, rappresenta innanzitutto un invito a coltivare il senso civico nelle persone, vista l’impossibilità di cogliere sul fatto e sanzionare i trasgressori a causa delle limitate forze in campo. “Meraviglia la risonanza che ha avuto – ha concluso il primo cittadino -; sindaco e assessori hanno ben presente quali siano le priorità, con la consapevolezza della gerarchia dei problemi della città: emergenza abitativa, problematiche sociali, urbanistica”.
E intanto i commenti, stavolta sul suo profilo Facebook, proseguono.
La replica del sindaco Paolo Dosi:
Non so se è il caldo estivo o l’affannosa ricerca giornalistica estiva di notizie da ombrellone, ma l’ordinanza sulle deiezioni liquide canine sta avendo reazioni curiose. Tutti i giorni ci occupiamo a tempo pieno di tutti i problemi che attraversano una media città italiana, dall’emergenza abitativa e lavorativa, alla tenuta dei servizi alla persona, alle opportunità di lavoro da offrire ai giovani, alla promozione culturale e sportiva, fino ai problemi minori, come appunto la pipì dei cani. Oggi, intorno a questa ordinanza, si è concentrata l’attenzione (nella sezione “notizie di costume”) di radio e testate giornalistiche nazionali. La notizia rilanciata dal sito di Repubblica, pure in presenza di temi rilevanti come Grecia ed Iran, ha raccolto, finora, 29.200 “mi piace” e 11.400 condivisioni. Non mi prendo la briga di andare a leggere i commenti che, immagino, saranno di segno diverso ed opposto. Ho letto invece i commenti che mi sono pervenuti direttamente. Anche di contenuto diverso. Dal sostegno incondizionato alle reprimenda di diverso tipo: ci sono problemi ben più importanti, perchè i cani sì è gli immigrati no (?), ma guardi in che condizioni è il quartiere Roma, è vergognoso che un sindaco si occupi di questi temi con tutto quello che succede in giro, vivo in Canada ma quando torno a Piacenza voglio essere libero di portar fuori il mio cane senza dover avere una bottiglietta d’acqua, si scordi il mio voto alle prossime elezioni ecc.
Nessuno però mi ha chiesto come è nata l’ordinanza. E allora ve lo racconto io.
Nei mesi scorsi due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti ed Erica Opizzi, hanno presentato una mozione con la quale chiedevano un provvedimento che obbligasse i proprietari di cani alla pulizia delle deiezioni liquide dei loro animali. La mozione è arrivata in consiglio, brevemente discussa e approvata, se ricordo bene all’unanimità, dal consiglio comunale. Da lì nasce l’ordinanza, un atto dovuto a fronte di un voto di consiglio. Gli uffici hanno perso una mezzoretta per redigerlo e il sottoscritto tre secondi per firmarlo. Gli interventi e le contravvenzioni verso gli altri atti di inciviltà (compresi quelli degli umani a due zampe) sono già previsti e contemplati all’interno del “Regolamento di polizia urbana e convivenza civile”. Tutto qui.
Un semplice atto per tentare di ricordare che il senso civico, che oggi gode di scarsi consensi, si costruisce anche dalle piccole cose.
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