Chiusura Prefettura, consiglio comunale unanime: “La sicurezza non si tocca”
11 Settembre 2015 18:58
La notizia della possibile chiusura della Prefettura di Piacenza, e quindi del declassamento della Questura, per una volta mette d’accordo maggioranza e opposizione in consiglio comunale, nell’auspicare che il Governo faccia dietrofront. La questione ha tenuto banco nella seduta odierna a Palazzo Mercanti, dove i rappresentanti delle forze politiche si sono detti preoccupati per le ripercussioni negative sulla sicurezza e per il ruolo sempre più di marginalità che assumerebbe Piacenza a livello regionale, a discapito dei cittadini.
Ecco gli interventi.
Marco Tassi (Pdl): “Prima la Prefettura era integrata con la Questura in unico stabile in via san Giovanni, si potrebbe pensare a una soluzione di questo genere per risparmiare risorse”.
Roberto Colla (Moderati): “Siamo preoccupati perché chiudendo questi presidi potrebbero nascere problemi legati alla sicurezza”.
Tommaso Foti (Fdi): “Piacenza continua ad avere obiettivi sensibili come la centrale nucleare di Caorso per cui non è stato ancora concluso lo smantellamento e l’aeroporto di san Damiano. Con la chiusura anche delle prefetture di Cremona e Lodi qualcuno non si rende conto di quello che sta facendo”.
Manuel Negri(Pd): “Proviamo a pensare prima a un possibile accorpamento delle forze dell’ordine, polizia, carabinieri e guardia di finanze con razionalizzazioni che partano dai vertici”.
Massimo Polledri (Lega Nord): “L’operazione del 118 , l’accorpamento delle Ausl e la magnifica idea dell’area vasta si traducono in un’operazione di subordinazione con le risorse che verranno spostate su Parma”.
Marialucia Girometta (Forza Italia): “La paura è che Piacenza retroceda sempre di più. Il fatto che la Prefettura, in una città come Piacenza “primogenita”, possa essere soppressa è scandaloso”.
Mirta Quagliaroli (Movimento 5 stelle): “Se viene a mancare un presidio sul territorio non va bene; dall’altra parte, se non ci sono risparmi ma è solo propaganda come è successo per la soppressione della Provincia, mi sembra che non abbia senso”.
All’ordine del giorno della seduta l’elezione del nuovo presidente del Consiglio dopo le dimissioni di Claudio Ferrari. Un’elezione che sta suscitando più di un mal di pancia tra i consiglieri di minoranza che denunciano “una spartizione di poltrone”.
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