Dosi: “Allarme generico, evento comunque non prevedibile”

21 Settembre 2015 16:27

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Si è aperto con un minuto di silenzio dedicato alle vittime della alluvione il consiglio comunale di Piacenza. “Giusto ricordare la tragedia – ha detto il presidente dell’aula, Christian Fiazza – ma voglio sottolineare la straordinaria solidarietà dimostrata dai piacentini verso i cittadini di Roncaglia e di tutte le altre zone colpite”.
Carlo Pallavicini (Sinistra per Piacenza) si è unito al cordoglio, poi ha evidenziato come “a Sant’Antonio e a Roncaglia le criticità restano e potrebbero ripresentarsi alla prossima occasione simile”.

Molto atteso l’intervento del sindaco Paolo Dosi: “Le prime telefonate sono avvenute alle 3 tra la Protezione civile e la Prefettura per notizie informarli sul rilascio della diga di Boschi. Alle 4 è iniziata l’attivazione degli operatori comunali, alle 4.39 è stato attivato l’allarme della Protezione civile legato al fiume Trebbia, che alle 5.44 è stato aggiornato, ma senza un allegato e con una descrizione troppo generica dell’evento in corso, senza indicare l’effettiva intensità. Alle 7.45 è arrivata la piena a Sant’Antonio e il fiume ha esondato in zone previste”.

“Per il Nure – ha proseguito il sindaco di Piacenza -, alle 4 sono iniziate le prime notizie informali e fino alle 5.45 sono proseguiti i transennamenti. Alle 4.49 la fase di allarme generica, alle 7.30 è giunta la piena a Roncaglia ma il fiume ha invaso aree non prevedibili”.

“A Roncaglia il fiume è uscito molto prima delle aree storiche in cui esondava – continua Dosi -; dove avevamo transennato praticante non è arrivato. Si è trattato di un evento eccezionale, nessuno se lo ricorda nel nostro territorio. Quanto accaduto è frutto di cambiamenti climatici che non possono più essere considerati rari. E nel tratto caorsano del Nure sono stati fatti lavori che hanno deviato il corso delle acque verso Piacenza”.

Il sindaco ha annunciato che domani sarà riaperta la farmacia di Roncaglia e che ai residenti della frazione saranno destinati i 140mila euro derivanti dalle compensazioni ambientali legati all’arrivo dei rifiuti da Genova all’inceneritore di Piacenza.

Dosi ha poi spiegato che il meteo indicava fenomeni temporaleschi, ma che il peggio si sarebbe scaricato sulle coste liguri e non sul nostro Appennino, come invece accaduto.

“Mi corre però anche l’obbligo di ricordare – ha proseguito – tutti coloro, soggetti istituzionali e volontari, che si sono adoperati per aiutare i cittadini. La polizia municipale ha visto impegnati 96 agenti, i vigili del fuoco hanno avuto 400 richieste di intervento, i volontari presenti sono stati in media un centinaio”.

Il sindaco ha fornito altri numeri: 260 richieste per danni, 450 persone si sono presentate spontaneamente per dare una mano, 100 gli interventi urgenti effettuati, 50 i pasti forniti ogni giorno, 11 gli alloggi messi a disposizione per chi era sfollato, 200 le richieste a Iren per interventi di vario tipo e 4 le segnalazioni per atti di sciacallaggio.

Critiche alla gestione dell’emergenza sono arrivate da vari consiglieri.

Tommaso Foti di Fratelli d’Italia ha chiesto, anche dall’aula, la convocazione di una commissione di inchiesta di Comune e Regione: “I documenti ufficiali indicano chiaramente che gli allarmi notturni erano stati attivati, ci sono buchi di ore che non hanno consentito di attivare le misure adatte. Occorre scoprire di chi sono le responsabilità e prendere provvedimenti”. Anche Andrea Gabbiani (Movimento 5 Stelle) ha parlano di manutenzione carente di fiumi, mentre il leghista Massimo Polledri ha invitato le istituzioni a uno scatto di responsabilità. Erika Opizzi di Fratelli d’Italia si è addirittura commossa: “Ferriere e Farini sono distrutte, ma avevano pochissimo tempo per agire. È inaccettabile che 5 ore dopo sia accaduto tutto quello che è successo a Roncaglia: qualcuno doveva evitare il peggio. Ora arrivino presto soldi per interventi strutturali e non tampone”. Roberto Colla (Moderati) ha ribadito la richiesta di un attento accertamento delle responsabilità, lanciando uno spunto finale: “Ma quando non c’erano le email come si faceva? E cosa deve accadere per chiamare il sindaco al telefono, anche se è notte?”.

Filiberto Putzu di Forza Italia ha puntato su due aspetti: “Cosa sarebbe accaduto se fosse stato già operativo il declassamento voluto dal Governo per Piacenza? Davvero crediamo che una emergenza simile si potesse e si potrà gestire da Parma o da Reggio Emilia? E il Comune metta a disposizione dei danneggiati il proprio ufficio legale, costituendosi anche parte civile in caso di accertamento delle responsabilità”.

L’emergenza alluvione a Roncaglia – Il documento del Comune

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