Bonifica della sponda nemica, evacuazione dei feriti: maxi esercitazione a Piacenza

27 Novembre 2018 05:05

La sponda dell’isolotto Maggi è stata conquistata e gli sfollati sono stati messi in salvo. È successo nella mattina di martedì 27 novembre, sulla riva piacentina del Po, quando 520 soldati hanno imbracciato il fucile e – attraverso un ponte galleggiante realizzato in pochi minuti – hanno espugnato il territorio nemico.

Si è trattato della maxi-esercitazione condotta da diverse componenti delle Forze armate, tra cui fanti, genieri, guastatori, artiglieri e aviotrasportati, provenienti da varie parti d’Italia e ripartiti in quattordici unità operative. L’imponente simulazione è stata denominata “Smart Sapper” (cioè “Geniere intelligente”) e ha riprodotto lo scenario di un’area di crisi in cui la Nato è chiamata a intervenire per permettere il transito alle truppe su un corso d’acqua impervio. Sono state equipaggiate le tecnologie normalmente utilizzate nelle missioni all’estero o nelle emergenze umanitarie.

L’esercitazione ha preso il via con la fase d’assalto: uno squadrone ha approcciato l’isolotto Maggi garantendo un primo livello di sicurezza della zona denominata “Testa di ponte”. Dopodiché, è stato prontamente costruito il ponte galleggiante motorizzato, posizionando in acqua più di dieci moduli da dieci tonnellate ciascuno. La passerella – presieduta da una schiera di divise mimetiche – ha consentito ai mezzi pesanti di oltrepassare il Po. Il tutto si è svolto nello scalo piacentino del secondo reggimento Genio Pontieri, sotto il controllo del comandante delle forze terrestri di supporto Giuseppenicola Tota, del generale della divisione “Friuli” Carlo Lamanna, del generale di brigata Francesco Bindi e del colonnello del 2° reggimento Genio Pontieri Salvatore Tambè.

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