Rifugio Segadelli: “Ogni giorno in media rifiutiamo due persone”

09 Agosto 2019 05:55

Un ragazzo poco più che ventenne, per diversi giorni ospite del Rifugio Segadelli di Piacenza ha trovato lavoro. La notizia è quella più attesa alla struttura comunale di piazzale Marconi, perché significa posare la prima pietra verso l’indipendenza.
Il dormitorio è sempre sold out, inverno ed estate, dieci posti costantemente occupati.
Nella stagione fredda chi non ha un’abitazione può fare riferimento anche ad altre strutture in città ma d’estate resta aperto solo il Segadelli operativo dal 2003 e gestito dalla Ronda della Carità.
In media ogni giorno gli operatori sono costretti a chiudere la porta a due persone che per quella notte dovranno trovare un’altra sistemazione.
Si tratta di italiani e stranieri, in crescita sono gli immigrati di seconda generazione. Il rifugio accoglie persone tra i 18 e i 65 anni ma a volte capitano anche persone più anziane. La fascia che ci preoccupa di più è quella dei 50enni in difficoltà anche per la crisi economica. Gli ospiti possono restare 15 giorni se residenti in città e provincia, al massimo sei per chi arriva da altre zone.

Gianni Bonadè, responsabile della Ronda della Carità, che riceve, ascolta gli ospiti e da sempre si prodiga per aiutarli a reinserirsi nella società, ha notato un incremento dei ventenni che non sanno dove dormire.
“In generale il mantra di chi viene qui è: ‘se avessi un lavoro e una casa sarei a posto’. Non basta averli diciamo noi – spiega Bonadè – perché bisogna saperli mantenere. L’auspicio è che l’azione dei navigator sia efficace per aiutare queste persone a trovare un lavoro”.

Da tempo il responsabile della struttura chiede un ampliamento degli spazi per evitare di rifiutare le persone in cerca di aiuto. L’inverno scorso ad offrire sei posti durante l’emergenza freddo fu il Centro islamico di Piacenza.

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