Soldato muore in Germania, in Italia dopo 76 anni
03 Ottobre 2020 18:39
(ANSA) – MILANO, 03 OTT – A 76 anni dalla sua morte uno dei tanti soldati che hanno perso la vita nella Seconda Guerra Mondiale torna a casa dalla Germania e da domani si ricongiungerà nel cimitero di Romagnese (Pavia) alla moglie Maria Ida, rimasta vedova a 26 anni e al figlio Lorenzo, mancato un anno fa e che lo vide l’ultima volta all’età di 5 anni. E’ il caso di Pietro Venni prima alpino e poi richiamato in Fanteria. Nel pomeriggio si terrà una cerimonia religiosa e poi commemorativa. “Un soldato – ricordano i nipoti Enrico e Pietro Venni – che ha servito la patria da alpino partecipando a missioni di guerra sul Montenegro, rischiando la vita, per poi tornare a casa ed essere richiamato in zona di guerra e catturato assieme ai coscritti della classe 1914 e 1915 chiamati a ricostituire il 38° battaglione di Fanteria, la Ravenna quasi completamente annientata nella campagna di Russia, nella caserma Passalacqua di Tortona (Alessandria)”. Qui Pietro Venni venne preso nel settembre del ’43 e da Tortona trasferito in Germania dove venne internato in campo di prigionia e tenuto per almeno un anno prima di essere portato, ormai malato in fase terminale, a morire nell’ ospedale per prigionieri di guerra di Weingarten a soli 29 anni. Sepolto nel cimitero civile di Weingarten (sul lago di Costanza al confine tra Austria e Germania) con onori militari resi dalla Wermacht, le forze armate tedesche, era stato recentemente traslato nel cimitero Militare Italiano d’onore a Monaco di Baviera. I nipoti hanno fatto “alcune ricerche attraverso il ministero della Difesa”, con cui ci sono successivamente messi in contato per “farlo tornare a casa”. (ANSA).
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