Onward, genitori e figli ‘magici’ on the road
05 Gennaio 2021 15:55
(ANSA) – ROMA, 05 GEN – Un mondo fantastico ‘urbano’ e contemporaneo che ha un po’ dimenticato la propria magia, popolato da creature come orchi, unicorni centauri, maghi, streghe, stregoni e spiritelli, prende forma in “Onward – Oltre la magia” , l’adventure/comedy fantasy animato in Cgi Pixar/Disney di Dan Scanlon, che dopo un’uscita italiana estiva inevitabilmente ridimensionata a causa della pandemia, arriva il 6 gennaio su Disney+. Il film, che approda sulla piattaforma a pochi giorni dal debutto diretto su Disney+ di Soul diretto da Pete Docter, l’altro lungometraggio Pixar/Disney del 2020, parla “di sostegno reciproco, di persone che nella nostra vita hanno fatto di tutto per aiutarci a diventare quello che siamo oggi, come fratelli, sorelle, un insegnante o i genitori. Onward vuole ringraziarli” spiega il regista. Protagonisti della storia sono due elfi adolescenti, il sedicenne Ian e il fratello maggiore, la ‘testa calda’ Barley, che si lanciano in un’avventura per completare l’incantesimo grazie al quale possono riavere per un giorno con loro il padre, morto anni prima. Il genitore, inizialmente riportato nel loro mondo solo per metà (dalla cintola in giù), compie con i figli un viaggio on the road che varia fra i generi, da Dungeons and Dragons a Harry Potter. Tra i doppiatori italiani, Sabrina Ferilli, per la mamma dei due elfi protagonisti, Laurel, Fabio Volo (voce del padre di Ian e Barley), Favij (uno spiritello), David Parenzo (un cameriere) e Raul Cremona (un apprendista stregone). Il regista è profondamente legato a Onward perché viene da un suo tratto autobiografico: “Ho perso mio padre quando avevo un anno e mio fratello ne aveva tre. Ci siamo sempre chiesti come sarebbe stata una giornata con lui e così è nato il film”. Onward è considerato epocale perché include il primo personaggio animato Lgbt+ in un lungometraggio Pixar/Disney: è la poliziotta ciclope Specter, che in una scena parla della figlia della sua compagna. “Abbiamo voluto che i mondi che creavamo fossero estremamente realistici – sottolinea Scanlon – e rappresentassero tutte le diversità”. (ANSA).
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