Sanremo: Stato Sociale, sarà Albi a cantare brano in gara
26 Febbraio 2021 15:40
(ANSA) – ROMA, 26 FEB – Cinque dischi per cinque artisti, uno per ogni componente della band. E’ la sfida de Lo Stato Sociale che, dopo Bebo, Checco, Carota e Lodo culmina con il lavoro del “fratellone” Albi, autore dell’ultimo capitolo in scena il 26 febbraio via Garrincha Dischi/Island. Un disco che parla (anche) dei ‘regaz’ de Lo Stato Sociale perché racconta il valore delle relazioni interpersonali che, in una band, come in una famiglia, sono manifestazioni della società. Quattro le tracce del disco, che rompono la geometria dispari cui ci avevano abituati i compagni del collettivo bolognese. Ne manca una: è Combat Pop e debutterà sul palco del 71° Festival della Canzone Italiana di Sanremo, cantata proprio da Albi e non da Lodo. “E’ una storia senza fine e senza un inizio preciso, diciamo che tutto ha preso forma quando ho capito cosa volevo fare nella vita: ‘stare bene, fare stare bene e cantare viva la libertà’. Da quel momento mi sono immerso nelle relazioni cercando di rispettare questa mia identità, in un equilibrio instabile sopra la follia di questa strana società globale”, spiega. Ed è così che la parola chiave di ogni canzone diventa “rapporto”: con il sistema (Sesso, droga e lavorare), con se stessi (Fucking Primavera), con l’altro in una relazione (Belli così) e con chi non c’è più (Equazione). L’ultima traccia, infatti, diventa il ricordo indelebile dedicato a Mario, amico prematuramente scomparso a causa della leucemia. Tutte le royalties ricavate da “Equazione” saranno devolute all’Ail, associazione italiana contro leucemie linfoma e mieloma. Per Albi suonare e giocare sono la stessa cosa: la naturale conseguenza è circondarsi di una serie di amici per vestire le sue canzoni, “solo grandi artisti e persone meravigliose”. Dai Selton a CIMINI, mantenendo prevalentemente in regia Matteo Costa Romagnoli, Nicola Hyppo Roda e Francesco Brini – gli storici produttori de Lo Stato Sociale – ad eccezione delle prime due tracce affidate a Simon Says. (ANSA).
© Copyright 2024 Editoriale Libertà