Il sestettto di Calcagno e il quartetto di Mellace vincono tra i gruppi del “Bettinardi”

16 Maggio 2021 14:57

È il sestetto milanese Federico Calcagno & The Dolphians la band vincitrice del Concorso nazionale “Chicco Bettinardi” 2021 nella categoria “B” riservata ai gruppi, ancora una volta molto combattuta per qualità e ispirazione, originalità, modernità e bontà complessiva delle proposte in campo, come sempre rigorosamente “under-35” anni.

Archiviate le precedenti finali rivolte ai cantanti e agli strumentisti solisti, i Dolphians di Calcagno si sono imposti sabato pomeriggio al Milestone sulle altre tre band finaliste di questa XVIII edizione, promossa come ogni anno dal Piacenza Jazz Club all’interno del Piacenza Jazz Fest a sostegno dei nuovi talenti del jazz italiano.

I vincitori sono stati i terzi, penultimi a calcare il palco con la proposta più prettamente jazzistica del lotto. Hanno evidenziato uno spessore e una capacità di scrittura e arrangiamento superiori, corroborata da tecnica inappuntabile e dal raffinato interplay che lega il clarinettista leader Calcagno ai saxofoni di Gianluca Zanello e Luca Ceribelli ai saxofoni, Andrea Mellace al vibrafono, Stefano Zambon al contrabbasso e Stefano Grasso alla batteria. Hanno vinto una somma di 1600 euro e l’ingaggio nel cartellone principale del prossimo Piacenza Jazz Fest 2022.

E proprio il vibrafonista di Calcagno è stato un po’ l’asso pigliatutto della giornata, visto che il suo catanzarese Andrea Mellace Quartet, primo ad esibirsi, è l’altro gruppo classificato di questa edizione. Fautori di una musica ricca di atmosfere melodiche e ambienti armonici dalla carica cinematica, con Mellace a vibrafono e marimba, Mattedo Diego Scarcella al flauto, Francesco Tino al basso elettrico e Alessandro Marzano alla batteria, hanno incassato il secondo premio, consistente in un assegno di 800 euro.

A dichiarare il verdetto, il presidente del Piacenza Jazz Club, Gianni Azzali, insieme al presidente di giuria Tino Tracanna (saxofonista, compositore e docente al Conservatorio di Milano), coadiuvato nella scelta dal maestro Giuseppe Parmigiani, dai giornalisti e critici musicali Oliviero Marchesi, Aldo Gianolio (Jazzit), Paolo Menzani e Pietro Corvi (Libertà).

Come già per cantanti e solisti, purtroppo non c’è stato il tradizionale premio del pubblico: in sala insieme alla commissione c’erano solo alcuni congiunti (le fidanzate) e lo staff del Jazz Club ma diverse decine di spettatori hanno potuto seguire la diretta in live streaming su Facebook.

IL SERVIZIO DI PIETRO CORVI

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