Non più “solo” due mondi per il Festival di Spoleto

31 Maggio 2021 20:07

(ANSA) – ROMA, 31 MAG – Il Festival della musica, della danza, del teatro, degli incontri. Ma soprattutto un festival che, dopo un anno di pandemia, torna a puntare sull’internazionalità. Che è così tanto nel suo Dna da averla incisa nel nome. Si prepara così ad alzare il sipario il Festival dei due mondi di Spoleto (25 giugno – 11 luglio), 64/a edizione di quella creatura che Giancarlo Menotti pensò pionieristicamente alla fine degli anni Cinquanta e che oggi la direttrice artistica Monique Veaute ha presentato, non a caso, anche alla Stampa estera in Italia. “Lanciare un festival internazionale in una piccola città, 64 anni fa: Menotti ebbe un’idea geniale – racconta lei – Così come portare la musica in piazza, nei chiostri, nelle chiese, nei teatri. È quello che mi ha chiesto di realizzare anche Iván Fischer”, il direttore della Budapest Festival Orchestra che oltre a guidare il concerto inaugurale in piazza Duomo all’insegna della musica francese di inizio ‘900 sarà in residenza al Festival per cinque anni. Proprio come l’Orchestra di Santa Cecilia, protagonista del gran finale, l’11 luglio, con un programma da mille e una notte, che guarda alla relazione tra Due Mondi – Oriente e Occidente – e alle reciproche ispirazioni con Antonio Pappano sul podio. “Spoleto nasce come Festival dei due mondi, ovvero Italia e America – prosegue – Siamo nel dopoguerra, bisogna rafforzare i legami tra i due Paesi attraverso la cultura. Ma oggi non è più solo il Festival Italia-Usa. Ora abbiamo Europa e resto del mondo, con sud America, Asia, Africa. Vorrei raccontare tutto questo tra spettacoli e incontri”. In tutto, 500 artisti e 13 paesi rappresentati con la musica protagonista e poi omaggi a Dante e ai 100 anni di Strehler. “Tutti gli artisti – annuncia la Veaute – parteciperanno agli incontri di mezzogiorno con il pubblico nel weekend. Sarà possibile seguirli in streaming su Ansa.it”. (ANSA).

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