Fipe, Lertora si ritira dalla presidenza. “Nessun sostegno da Unione Commercianti”

27 Maggio 2022 04:36

Cristian Lertora, presidente locale di Fipe, ha comunicato la volontà di “ritirarsi dalla carica”. La sigla di rappresentanza di bar e ristoranti – una delle principali nel nostro territorio – perde così la sua figura di riferimento dal 2010 ad oggi. Alla base della decisione ci sarebbero le divergenze con i vertici di Unione Commercianti che non permettono più di lavorare al meglio per la categoria, come emerso nell’ultimo consiglio direttivo del sindacato dei pubblici esercizi.

La scelta di Lertora deriva dalla necessità di “dedicare tempo alla propria attività – così recita il verbale della riunione di Fipe – non esponendosi più a ritorsioni da parte di organi di controllo e attacchi sui social […] senza essere sostenuto da Unione Commercianti”.

Risulta evidente la frattura tra Lertora e il presidente provinciale di Confcommercio Raffaele Chiappa. Alcuni consiglieri, infatti, hanno rilevato come l’ormai ex presidente di Fipe abbia dovuto “affrontare il lavoro di segretariato e ulteriori mansioni che non gli spettavano” a causa di “un muro oggettivo nella collaborazione con l’ufficio commerciale di Unione Commercianti”, difficoltà rimarcate in “diversi solleciti” e dettate da “personalismi” – è la versione contenuta nel riassunto della riunione di Fipe.

Interpellato da Libertà e Telelibertà, Chiappa fa sapere che “tecnicamente non si tratta di vere e proprie dimissioni, perché il mandato di Lertora era già in fase di scadenza stando allo statuto provinciale di Unione Commercianti”.

NUOVA CANDIDATURA – Nel corso del consiglio, il vicepresidente Carlo Becciu – proprietario di vari locali – si è reso disponibile alla candidatura alla massima carica di Fipe, nell’ottica di proporre un percorso “improntato a una stretta collaborazione con la presidenza di Unione Commercianti – si legge nel verbale – e a un gioco di squadra che è stato poco considerato nell’ultimo mandato”. Le elezioni locali della Federazione italiana dei pubblici esercizi – circa 550 iscritti in città e provincia – potrebbero essere convocate solo dopo la tornata amministrativa per il nuovo sindaco di Piacenza (si vota il 12 giugno).

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