L’arte sostenibile e naturale che salva l’ambiente: il “caso Maccab” a Oristano

08 Luglio 2022 06:00

Nel 2021 la Sardegna ha sofferto per una stagione di incendi vasti e ripetuti: intere aree della regione sono state devastate dal fuoco, e a risentire di questi eventi sono stati non solo gli abitanti delle zone interessate, ma anche gli animali, la biodiversità, e la stagione turistica, fortemente penalizzata.

Oggi, gli abitanti della Sardegna sono ancora scossi da questi avvenimenti; anche per questo un’intera comunità si è sollevata alla notizia che a Torregrande di Oristano diversi alberi, perfettamente sani, sarebbero stati abbattuti.

Il problema? Che i pini maritttimi del paese, da oltre sessant’anni “guardiani” del lungomare del paese, stavano creando alcuni disagi alla viabilità. Come tanti alberi sistemati in aree cittadine non per utilità ma per bellezza, anche questi pini hanno radici che col passare degli anni hanno alzano il manto stradale e i marciapiedi, dissestando la camminata. La soluzione dell’amministrazione comunale si è rivolta quindi all’abbattimento degli alberi.

Un disagio che avrebbe comportato, secondo i residenti, non solo una perdita a livello estetico (un bel viale alberato è pur sempre un bel vedere), ma anche un danno per gli uccelli ormai abituati a nidificare tra i rami di questi pini, e per gli abitanti stessi: gli alberi infatti riparano le case dal sole, un aiuto indispensabile nelle torride giornate estive.

A questa possibilità si è opposto Salvatore Garau, artista originale e conosciuto per il suo stile anticonformista, spesso orientato ad etica e ambiente, assieme ad un gruppo di cittadini che hanno costituito un comitato a difesa dei pini.

Una “battaglia” pacifica, vinta (almeno per ora) grazie all’utilizzo di un’arma insolita: l’arte.

Garau infatti è riuscito a far dichiarare gli alberi “Sculture Viventi di Arte Contemporanea”, donando loro un titolo e trasformandoli di fatto in un patrimonio da tutelare e salvaguardare, invece di un ingombro da abbattere. Oggi le piante formano il Maccab, ovvero Museo d’Arte Contemporanea a Cielo Aperto per Bambini, uno spazio che si arricchirà ulteriormente grazie alla donazione di altre opere d’arte, provenienti da tutto il mondo.

Si può chiamare “arte sostenibile”? Sicuramente si può chiamare “arte amica dell’ambiente”.

«Accorro in aiuto degli alberi in un momento pericoloso per la loro estinzione e per difendere un patrimonio paesaggistico, culturale e di memoria dal valore immenso – spiega Salvatore Garau -. Può un albero diventare un’opera d’Arte Contemporanea? Sì, se a deciderlo è un artista. Se poi quest’azione sarà compresa, condivisa o per niente accettata, poco importa: l’artista deve “fare”, perché solo così può aiutare l’uomo a capire l’inscindibile legame fra arte e vita in ogni suo forma; deve aiutare a pensare e a far “sentire” l‘insolito, a riflettere su ciò che fino a quel momento sarebbe stato inconcepibile. Ciò che vediamo senza riflettere è uno sguardo perduto»”.

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