Quel suono di violino ai Giardini Margherita

Nei giorni scorsi, mentre stavo entrando in redazione a “Libertà”, il suono di un violino ha destato la mia attenzione. Mi sono girata e ho capito che quel suono proveniva dai Giardini Margherita (gli stessi dove, da quest’anno, non si tiene più la rassegna Musica ai Giardini ma dove è stato ospitato un partecipatissimo Festival delle Ragazze e dei Ragazzi). Così, ho indietreggiato sino all’entrata di via Alberoni e raggiunto il violinista: un giovane studente del Conservatorio che, all’ombra di un grande albero, ha deciso di ingannare il tempo dell’attesa del treno per il rientro a casa studiando all’aperto.
Per me, è stato un lampo di gioia. Specialmente in giorni in cui, come tutti sappiamo, a Piacenza si è tornati a discutere con urgenza di temi come la sicurezza, il degrado, il  verde. Allora, oggi ho pensato di raccontarvi quella fulminea emozione e condividere con voi una riflessione: cosa accadrebbe se tutti alzassimo qualche volta gli occhi dai  nostri smartphone e scendessimo in strada, condividendo qualcosa di bello come lo scambio di un libro (cosa che, in alcuni luoghi, già avviene), lo studio del violino o una lezione di uncinetto all’aperto? Ovviamente non possiedo la risposta, so però che talvolta il mondo che crediamo non appartenerci è spesso quello a cui non badiamo.
E la musica, ancora una volta, ci viene in aiuto.

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