A Piacenza le retribuzioni più basse di tutta la regione. Cgil: “Calo degli occupati”

10 Gennaio 2023 15:52

“Ogni giorno un piacentino guadagna il 5 percento in meno rispetto a chi fa il suo stesso lavoro in tutte le province dell’Emilia Romagna. E a livello annuale la retribuzione nella nostra provincia è più bassa del 5,5”. Fotografa una provincia povera l’Osservatorio Economia e lavoro redatto dal centro IRES Emilia-Romagna diretto da Giuliano Guietti e presentato nel corso del 19esimo congresso della Cgil che è iniziato oggi, 10 gennaio, alla Camera del Lavoro. “Complessivamente – spiega Guietti – Piacenza ha registrato una perdita di occupati che si è accentuata nel 2021: in pochi anni, dal 2018 al 2021, i lavoratori indipendenti sono calati del 14,4 percento e la maggior parte delle assunzioni oggi avviene attraverso contratti a termine”.

“La pandemia ha aperto una grande riflessione nel mondo del lavoro – spiega il segretario della Cgil Ivo Bussacchini – il lavoro che non c’è, o se c’è, per la prima volta oggi non basta più per vivere dignitosamente e per garantire ai propri figli un futuro migliore: i salari inadeguati anche a causa dell’aggravarsi dell’aumento del costo della vita, le cure che non ci si può più permettere, i servizi pubblici messi nelle condizioni di essere sempre meno efficienti, la paura che domani sia sempre peggio. Noi non abbiamo bisogno di mance, di concessioni estemporanee cosiddetti Bonus, abbiamo bisogno di riforme sociali e di diritti. E se diritti sono, devono essere universali altrimenti sono un’altra cosa. Tutte le statistiche occupazionali ci dicono che il lavoro c’è ma è sempre più debole, precario, povero, pertanto abbiamo bisogno di lavoro vero, di qualità, di dignità, quella vera”.

© Copyright 2024 Editoriale Libertà