Fiorenzuola, proposte per l’ospedale: “145 posti letto, Pronto soccorso e specialisti”
04 Luglio 2023 10:26
Nel corso del Comitato del distretto sociosanitario di Levante, riunitosi all’interno
dell’Auditorium San Giovanni di Fiorenzuola d’Arda, il sindaco Romeo Gandolfi ha
presentato un documento incentrato sulle proposte e prospettive di consolidamento e
sviluppo del presidio ospedaliero della Val d’Arda, “esito di un lungo percorso” che ha
visto lo stesso Gandolfi – si legge nel testo – “particolarmente attivo nel sollecitare
l’Azienda sanitaria e la Regione, anche attraverso la Conferenza territoriale sociosanitaria, affinché il presidio sulla realizzazione del piano di riorganizzazione della
sanità locale del 2017 e le promesse lì sottoscritte venissero mantenute”.
LE PREMESSE PER UN NUOVO OSPEDALE
Premesse per tali proposte sono “la costruzione di una rete del sistema delle
specializzazioni degli ospedali in hub e spoke, evitando però che questi ultimi diventino troppo distrettuali e periferici: servirebbe cioè mantenere la consulenza specialistica ambulatoriale nei presidi spoke, evitando gravosi spostamenti per i cittadini. Non è infatti ammissibile che, per accedere alle prestazioni ambulatoriali o alle visite
specialistiche, sia necessario recarsi all’altro capo della provincia”. Altra premessa
fondamentale è “il mantenimento del numero di posti letto originariamente previsto nel piano di riordino del 2017, in cui l’ospedale valdardese prevedeva la presenza di 145
posti letto, oggi scesi a 127, di cui 110 occupati stabilmente. Serve inoltre agevolare
un’informazione operativa delle caratteristiche di specializzazione del luogo di cura del
paziente e dei medici di base: evitare di riconvertire in ospedali di comunità reparti
dell’ospedale, e attivare preferibilmente le cure intermedie in luoghi di prossimità alla
vita quotidiana del paziente; mantenere gli standard di prestazioni professionali previsti al fine di mantenere l’accreditamento di terzo livello per il blocco B; promuovere e
mantenere regolari incontri con gli specialisti ambulatoriali e medici di base per
costruire un’integrazione efficace dell’azione sanitaria sul territorio”. Proposta
provocatoria è anche quella di “tornare al pronto soccorso attivo 24 ore: si intende
comunque procedere nella direzione di un’implementazione dei servizi ai cittadini, e
anche con la consapevolezza di poter stringere accordi sia con l’ospedale di Vaio che
con più realtà private sul territorio a cui affidare alcuni servizi, abbattendo da subito le
liste di attesa senza abbandonare il ruolo primario della sanità pubblica”.
LE CARATTERISTICHE DEL NUOVO OSPEDALE
“Il nostro ospedale – prosegue il documento – dovrà essere attrattivo per i medici:
servirà favorire la mobilità intra-aziendale, così come incrementare la capacità
attrattiva del presidio grazie alla presenza di specializzazioni internistiche, dell’attività
chirurgica e all’attivazione del polo di riabilitazione. Dovrà essere un ospedale
premiante, mediante l’attuazione di politiche di incentivazione e fidelizzazione del
personale sanitario, e dovrà offrire aree di degenza diversificate, dove siano previsti
un’unita operativa di pneumologia; una terapia subintensiva con letti di degenza
internistici; un reparto post-acuzie ad elevata intensità assistenziale e una medicina
d’urgenza con letti a ciclo breve. Occorrerà puntare sulla valorizzazione del polo
riabilitativo: fondamentale sarebbe anche poter proseguire nella dotazione, a favore
dell’unità spinale e dello stesso polo riabilitativo, di soluzioni tecnologiche
all’avanguardia, come fattori distintivi che caratterizzino da subito il presidio del blocco
B: requisito fondamentale è la presenza di un anestesista/rianimatore, mentre sono
cinque le figure specialistiche imprescindibili di cui sarebbe utile disporre in modo
continuativo: oltre a quella dell’anestesista/rianimatore, quelle di un cardiologo; un
neurologo; un urologo e un ortopedico. Circa le prospettive tecniche per l’area
chirurgica, si deve ipotizzare – alla luce delle localizzazioni di attività della rete
ospedaliera chirurgica aziendale – la presenza a Fiorenzuola d’Arda dei servizi di day
surgery e chirurgia ambulatoriale, attività che – non richiedendo la presenza intensiva di guardie chirurgiche – non confliggono con le esigenze di pianificazione e
programmazione della Rete.
L’ospedale di Fiorenzuola d’Arda dovrà inoltre essere sinergico, permettendo cioè un
collegamento tra le attività riabilitative e la medicina mediante l’attivazione di una
presenza costante internistica in riabilitazione, allo scopo di gestire fasi di malattia
acuta all’interno del percorso riabilitativo. La presenza di un anestesista/rianimatore
permetterebbe alla struttura di essere vigile e tempestiva, con il pronto soccorso che
dovrà essere dotato della medicina d’urgenza”, ha aggiunto il Primo Cittadino, il quale
ha nel contempo spiegato che “sarà valutata con attenzione la proposta regionale dei
Cau, centri di assistenza ed urgenza”. Nell’idea presentata nel documento, si immagina
inoltre “un ospedale in grado di investire nella formazione e nello sviluppo di
competenze: In ragione dell’attivazione del corso di Medicina dell’Università di Parma a Piacenza; dell’avviato Corso di Fisioterapia a Fiorenzuola d’Arda e della recente
trasformazione dell’Ortopedia di Piacenza in Area Universitaria, va senz’altro
programmato un rapporto stabile con l’Università di Parma per specializzandi chirurghi
a Fiorenzuola d’Arda”. Infine, si parla di “un ospedale tecnologico: ultimare il
completamento dell’area sub intensiva da allocare preferibilmente nel Blocco A –
com’era originariamente nella progettazione – non comprometterebbe la disponibilità
di spazi del Blocco B Polo riabilitativo”.
LE CONCLUSIONI DEL DOCUMENTO
Per tradurre nel concreto le proposte presentate nel documento, ha concluso il Sindaco
di Fiorenzuola d’Arda, “sarebbe indispensabile mobilitare ciascun Comune del Distretto
tramite un atto istituzionale, sottoponendo le richieste così approvate ai livelli
sovraordinati della Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria, di Ausl e della Regione, per
una loro presa d’atto e validazione, accompagnando tale processo con una campagna
informativa mirata, così da Assicurare alla cittadinanza distrettuale un monitoraggio e
aggiornamento costanti”.
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