Nicholas “Batta” Battaiola, dal campo di Fiorenzuola al Festival di Sanremo

06 Febbraio 2024 10:34

Il siparietto negli spogliatoi del Fiorenzuola era sempre lo stesso. “Preferiresti vincere la Champions League o ricevere un disco di platino?” chiedeva l’attaccante Bruschi. “Disco di platino tutta la vita”, rispondeva senza batter ciglio l’estremo difensore.
Quando era ancora portiere fra i professionisti del calcio, Nicholas Battaiola già immaginava un futuro da cantante. Ora ha sposato davvero la sua grande passione, lasciando il calcio dei professionisti a soli 27 anni, anche a costo di lavorare in un supermercato nell’attesa e nella speranza di sfondare nel reggaeton.
Dice di aver colto i segnali del destino, come quello della fine del suo ciclo in maglia rossonera in Serie C: “Fiorenzuola è una seconda casa, con legami umani oltre che calcistici. Però sentivo finito il mio ciclo, non me la sono sentita di continuare”.
Nemmeno l’offerta di un contratto biennale del Piacenza in Serie D lo ha fatto tornare sui suoi passi. I tifosi biancorossi hanno preso il suo “no” come un tirarsi indietro, ma la passione di Batta per il calcio era davvero esaurita: “Alcuni tifosi l’hanno presa male, invece non dovevano. Perché tanti giocatori a fine carriera non trovano squadra in categorie superiori e vanno in queste piazze senza stimoli solo perché ricevono un’offerta importante. Invece io non sono andato a rubare soldi”.
Ora testa solo alla musica, al reggaeton portato nelle piazze e nei locali di Sanremo durante la settimana del Festival per provare a farsi notare: “Abbiamo già delle date fissate in un locale in piazza. Suoneremo in anteprima il nuovo singolo Contro il mondo con le voci bianche e sarò il primo artista mondiale a far cantare i bambini su un beat reggaeton”.
Tutto da solo, senza l’aiuto delle etichette. Come sempre controcorrente. Non più a parare i tiri degli attaccanti, ma con un microfono in mano verso nuovi orizzonti.

IL SERVIZIO DI PAOLO BORELLA

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