Pala d’altare di Viganoni, possibile una esposizione a Piacenza entro il 2020
24 Aprile 2018 16:18
C’è una pala d’altare ad unire la città di Piacenza e la località francese di Draguignan, un centro di 43mila abitanti a sud della Provenza in prossimità della Costa Azzurra.
L’opera, intitolata “Il Sacro Cuore” e realizzata dall’artista piacentino Carlo Maria Viganoni (1786-1839) nel 1815, attualmente è collocata proprio nella città francese ed è stata motivo d’incontro tra il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri e il suo omologo francese Richard Strambio
I personaggi raffigurati nell’opera del Viganoni sono il re di Francia Luigia XVIII, la duchessa D’Angoulème e il cardinale Giulio Maria della Somaglia mentre adorano “Il Sacro Cuore”: “La tela – è stato detto dal sindaco di Draguignan – è rimasta per decenni nei magazzini della città francese mentre il bozzetto è tuttora all’Istituto Gazzola. L’opera in Francia ha assunto un significato di rilevanza in quanto rappresenta il simbolo della reazione vandeana alla rivoluzione giacobina ed ebbe, in pieno Romanticismo, una fortuna straordinaria”.
Entrambi i primi cittadini hanno convenuto che è possibile una collaborazione culturale tra Piacenza e Draguignan, attraverso la quale costruire un ponte, un legame, una serie di scambi che siano occasioni di crescita per entrambi i territori e hanno convenuto che la cultura è una risorsa molto importante per la valorizzazione delle due città.
Strambio a proposito della Pala del Viganoni ha detto: “Penso sia possibile immaginare una collaborazione tra Piacenza e Draguignan, e la Pala d’altare che in Francia ha un valore storico molto importante, potrebbe, prima del 2020, in occasione della riapertura del Museo della nostra città, potrebbe essere ospitata a Piacenza”. Dunque una prima apertura per sottolineare che l’opera potrebbe trovare ospitalità, in via provvisoria, proprio nella nostra città. Ad accompagnare il sindaco francese, Grégoire Halle, direttore del Museo delle arti di Draguignan, Marie Laurence Vindrola-Ricorda ed Enrica Bergamaschi.
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