Fondi sanità, malcontento dei sindaci per i 20 milioni annunciati da Speranza

01 Ottobre 2021 00:05

Arrivano soldi alla sanità piacentina, precisamente 14 milioni e 600mila euro, ma vanno investiti per progetti già decisi dal governo all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr. Quali? In teoria, per il Piacentino, sei case di comunità (le case della salute, per 8.648.160 euro), tre centrali operative territoriali, una per distretto, cioè realtà “ponte” dopo le dimissioni di un paziente (1.210.742 euro), e infine due ospedali di comunità per altri 4.804.533 euro, in una provincia dove, come confermato dal direttore generale dell’Ausl Luca Baldino, “si sta facendo invece marcia indietro dall’ospedale di comunità di Bobbio perché diventi un ospedale vero e proprio, un ospedale di montagna”.  Pare evidente che gli obiettivi del governo mal si adattano al territorio, “dove tre centrali operative di comunità sembrano davvero troppe, al momento ne abbiamo una, attivata durante il Covid, e per gestirle non serve chissà quale tecnologia o spazio”, ha precisato Baldino, spiegando alla Conferenza sanitaria dei sindaci perché si stia ragionando con altri territori della Regione, ad esempio Bologna, per “scambiarsi” i fondi, “perché ci sono territori che invece hanno ospedali da riconvertire in ospedali di comunità, io non me lo sognerei nemmeno a Fiorenzuola o Castello, e invece a noi servirebbero piuttosto altri fondi per le case della salute, così da ultimare tutti i progetti pronti”.

“DOVE SONO I VENTI MILIONI?”

Ieri però in Conferenza sanitaria i sindaci hanno espresso anche amarezza e delusione. Alla ripetuta domanda della presidente della Conferenza Lucia Fontana su dove fossero finiti i venti milioni di euro promessi dal ministro Roberto Speranza nel 2020 come gratificazione ai territori per la lotta al Covid, è saltato fuori che i venti milioni ci sono già, ma sono finiti all’ospedale di Piacenza, non quello attuale ma quello futuro, “quello pronto forse tra dieci anni”, si sono indignati gli amministratori, quello da duecento milioni, e i sindaci non ci hanno più visto. “I fondi sono stati dirottati, il ministro Speranza voleva diversamente, credetemi. Voleva sostenere i territori in prima linea nella guerra al Covid. Non solo Piacenza, ma anche Bobbio, Castelsangiovanni, Fiorenzuola. Noi rischiamo di non fare mai più quegli interventi che invece servono eccome ai nostri ospedali”, ha detto il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali.

Baldino dopo aver ascoltato ha replicato: “Bisogna essere chiari nelle cose, sono questioni tecniche, per ragioni specifiche. Fin da subito si è deciso così, con la Regione ora stiamo valutando come fare, i venti milioni sull’ospedale nuovo evitano il mutuo, che invece possiamo fare per garantire la copertura degli interventi promessi agli altri ospedali della provincia. Per favore non usiamo parole inopportune, qui nessuno ha portato via niente”.

IPOTESI ACCORPAMENTO GUARDIE MEDICHE?

La sindaca di Ferriere Carlotta Oppizzi ieri ha chiesto attenzione in Conferenza anche su un’altra importante preoccupazione che circola da qualche tempo in Alta Valnure e che fu già oggetto di dure battaglie da parte dei territori negli anni scorsi. E cioè la guardia medica di Ferriere, che potrebbe essere accorpata al servizio di Bettola, “distante però trenta chilometri”, ha detto la prima cittadina, chiedendo attenzione per la montagna. “Ci servono interventi che garantiscano un livello minimo di assistenza”.

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