Cava di Borghetto, dopo 25 anni l’accordo: nasce il parco del Nure
23 Luglio 2015 17:19
Ci sono voluti 25 anni ma alla fine il Comune, Anas e 16 soggetti privati sono riusciti ad arrivare a un accordo riguardante la cava di Borghetto. Tutto partì con il contenzioso aperto dai proprietari dei terreni, che avviarono l’azione legale sostenendo che la ditta a cui Anas appaltò i lavori di scavo legati alla realizzazione della tangenziale sud non li svolse nella maniera stabilita. Nel 2010 il tribunale di Piacenza si pronunciò a favore dei ricorrenti, obbligando il Comune e Anas a pagare una cifra complessiva di 9 milioni di euro, un terzo dei quali a carico di Palazzo Mercanti. L’amministrazione comunale impugnò la decisione di fronte alla corte d’appello di Bologna, che accolse parzialmente le richieste. Nel frattempo i privati presentarono nuove cause, insistendo per il ripristino dell’area ai fini agricoli. Una prima svolta arrivo nell’autunno del 2014 quando uno dei proprietari manifestò pubblicamente la volontà di chiudere il contenzioso e di cedere gratuitamente l’area al Comune, a fronte del pagamento di una somma molto più contenuta delle cifre emerse nella causa. Oggi è arrivata la firma sull’accordo che pone fine al la disputa: Anas pagherà 2,5 milioni di euro ai privati e il Comune riceverà gratuitamente la proprietà delle aree non più coltivabili, pari complessivamente a 280.000 metri quadrati. Si tratta di una zona classificata come agricola di tutela fluviale ed è in buona parte rimasta incolta negli anni del contenzioso. “Il Comune sta pensando di avviare proprio lì l’istituzione del parco del Nure rendendo così la zona fruibile alla cittadinanza e restituendo un’importante fetta di verde ai piacentini”, hanno dichiarato il sindaco Paolo Dosi e l’assessore Silvio Bisotti.
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