I decessi rallentano, ma il conteggio resta drammatico: ancora 19 morti, in totale sono 587
02 Aprile 2020 17:48
Cala leggermente, ma resta comunque pesante, l’aggiornamento giornaliero dei morti nella provincia di Piacenza a causa del Coronavirus: giovedì 2 aprile sono stati 19, il totale sale così a 587. S tratta di un leggero rallentamento rispetto ai giorni scorsi, ma il bilancio resta drammatico.
I casi di positività tra i piacentini toccano quota 2.765, con i 49 in più registrati.
Lo ha comunicato il Commissario regionale per l’emergenza, Sergio Venturi.
I CONTAGIATI
Sono 15.333 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 546 in più rispetto a ieri; 62.027 i test effettuati, 3.570 in più. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, mercoledì 1^ aprile, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 6.640 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (197 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 366, 7 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.732 a 1.811: 79 in più, quindi, di cui 44 uomini e 35 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.663 (97 in più rispetto a ieri), 1.177 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 486 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.765 (49 in più rispetto a ieri), Parma 2.049 (44 in più), Reggio Emilia 2.665 (112 in più), Modena 2.416 (119 in più), Bologna 1.942 (129 in più), Imola 283 (12 in più), Ferrara 341 (15 in più), Ravenna 627 (22 in più), Forlì-Cesena 789 (di cui 384 a Forlì, 9 in più rispetto a ieri e 405 a Cesena, 24 in più), Rimini 1.456 (11 in più).
I DECESSI
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 19 residenti nella provincia di Piacenza, 11 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 18 in quella di Modena, 7 in quella di Bologna (di cui 2 nel territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 3 nella provincia di Forlì-Cesena, di cui 1 nel forlinese, 4 in quella di Rimini. 4 decessi si riferiscono a residenti fuori regione.
La Regione avvia lo screening al personale sociosanitariodell’Emilia-Romagna
Come annunciato nei giorni scorsi, sono iniziati oggi da Piacenza a Rimini i controlli su tutto il personale sociosanitario della sanità pubblica, privata convenzionata e dei servizi socio-assistenziali, sia sintomatico che asintomatico, per garantire la sicurezza degli operatori e consentire loro di lavorare in condizione di massima tutela, per sé e per i pazienti.
La Regione si è dotata di test sierologici che permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di sapere se il paziente è venuto in contatto con il virus, e se è diventato immune. Chi risulta negativo verrà testato dopo 15 giorni, i positivi saranno sottoposti a un tampone tradizionale per averne conferma.
Oggi pomeriggio sono partiti a Bologna i primi test sierologici sui dipendenti sanitari del S. Orsola, dell’ospedale Bellaria e del Maggiore, oltre che in alcune realtà sociosanitarie del territorio, come le case residenza per anziani (Cra). Come da indicazioni regionali, si comincerà dai reparti maggiormente esposti alla possibilità di contagio. Al Rizzoli hanno già effettuato il tampone su 600 operatori, a Montecatone su 237 operatori su 371.
A Reggio Emilia sono iniziati oggi pomeriggio i test sierologici agli operatori dei reparti di malattie infettive, terapia intensiva e pneumologia presso il laboratorio dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.
Anche l’Ausl Modena è già partita con i primi screening, fatti con i test sierologici: da oggi è attivo un piano strutturato di test che prende il via dagli operatori impegnati nei reparti più a rischio – emergenza-urgenza, rianimazioni e reparti Covid – e soprattutto da quelle Case residenza anziani che stanno vivendo le situazioni più impegnative dal punto di vista delle positività. Pavullo, Vignola, Carpi, Mirandola e il 118 di Modena, hanno iniziato i primi prelievi, e si continuerà nei prossimi giorni estendendo l’attività su tutti i distretti.
In Romagna, oggi pomeriggio si sono effettuati i primi 40 test a Rimini, dove è stata predisposta una ex sala riunioni riconvertita. Già da domani mattina si procederà per gli altri ambiti territoriali a Ravenna, Forlì e Cesena.
Da domani partiranno tutte le altre Asl.
POSTI LETTO
Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione. Da ieri a oggi, passano complessivamente da 5.044 a 5.078 tra ordinari (4.530) e di terapia intensiva (548).
Nel dettaglio: 716 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.139 a Parma (68 terapia intensiva), 731 a Reggio (58 terapia intensiva), 538 a Modena (86 terapia intensiva), 923 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 258 a Ferrara (32 terapia intensiva), 773 in Romagna (nel dettaglio: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 115 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva 98 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 133 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).
Per quanto riguarda l’apporto delle strutture private, a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo e Casa di Cura Piacenza per 210 posti letto complessivi Parma conferma l’attivazione dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid) e della casa di cura Val Parma Hospital (attivati tutti i 40 posti messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. A Reggio Emilia è attiva la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto.
A Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Villalba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la terapia intensiva, e Villa Laura con 48 nuovi posti letto attivati. In Romagna sono stati attivati 8 posti di terapia intensiva a Villa Maria Cecilia.
Relativamente ai Covid hospital sono attivi quello del Delta di Ferrara (106 posti letto aggiuntivi), che si affianca all’hub dell’ospedale Sant’Anna e – per la Romagna – l’ospedale di Lugo, con 93 posti letto Covid a cui si aggiungerà quello di Riccione che, al momento, ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermati, gli ospedali di Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola, Sassuolo e, da lunedì, è entrato in funzione come struttura Covid l’ospedale di Comunità di Castelfranco Emilia; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è attivo il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Sempre in provincia di Bologna, sono attivi posti letto per pazienti Covid anche presso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto (52 letti) e Bentivoglio (36 letti).
Per i pazienti meno gravi o in via di guarigione sono già attivi come strutture Covid l’ospedale di Comunità di Bobbio, e nel modenese l’ospedale di Comunità di Fanano.
Materiale in arrivo dalla Cina
Un flusso di materiali medico-sanitari da 100 metri cubi, composto da 185 mila tute, 1 milione di mascherine chirurgiche e 15 mila occhiali protettivi, destinati alla Protezione civile e alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per fare fronte all’emergenza Covid-19. E’ il carico atterrato oggi pomeriggio all’Aeroporto Marconi di Bologna; il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna. Per domani è previsto l’arrivo di un secondo volo cargo, con altre 70.000 tute. Il terzo volo arriverà nei prossimi giorni con altri 140 metri cubi di materiale sempre proveniente dalla Cina.
Volontari all’opera
Sono stati 758 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, mercoledì 1^ aprile; dall’inizio dell’emergenza, con le 10.505 giornate di impegno contate ieri, si è largamente superata quota di 10mila. Le principali attività riguardano il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze (266, tra Cri e Anpas), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (400 con una significativa presenza degli scout Agesci), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma e l’attività di segreteria e logistica a supporto dei Comuni nei Coc, i Centri operativi comunali. Domani è prevista la partenza di un contingente di volontari ANA (Alpini) per Bergamo, destinati al supporto dell’ospedale della città.
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