Nella “Topaia” di Arianna Badini l’argilla di Celleri si trasforma in vasi d’autore

26 Dicembre 2021 03:45

Celleri, Poggio Caminata. Sulle colline dolci di Carpaneto nascono le eleganti, semplici e raffinate ceramiche in gres realizzate a mano di Arianna Badini. Classe 1997, ben nota soprattutto online con il nome del suo atelier, La Topaia, si è imposta in pochi anni come uno dei laboratori d’artigianato più chiacchierati, non solo a Piacenza. Per la Topaia è il quarto Natale e come ogni anno, il 23 per l’ante-Vigilia, Arianna apre le porte del laboratorio per un brindisi d’auguri con amici, allievi e clienti.

E’ stata l’occasione per entrare in questo mondo magico, in questo antro dove la materia madre, la terra, diventa tazza, piatto, piattino, bicchiere e via di questo passo. Oggetti belli, caldi, di gusto, solidi, unici e irripetibili. Qui l’elemento grezzo si trasforma sotto la forza impressa da gesti dolci e decisi, con l’aiuto del calore, certo anche della tecnologia, dunque degli smalti, dell’alchimia tra materiali diversi che si può sprigionare sull’onda della creatività e della tecnica.

“Ultimamente il filone di ricerca più interessante è la linea sperimentale “la selvatica”, una collezione che vogliamo lanciare nel 2022” e che si aggiunge alle estetiche già esistenti, dai nomi evocativi: Emilia, Latvia, Oriente, Penelope e Teho. Anche “Selvatica” è un nome che parla chiaro. Questa nuova particolare linea a chilometro zero è infatti realizzata interamente “con l’argilla di Celleri che raccolgo nei campi qua attorno. A differenza di molte altre argille disponibili nel suolo italiano, questa regge le temperature del forno e si possono ottenere risultati molto interessanti”.

La topaia ama accogliere i suoi clienti: “molti anche in questo periodo sfidano la nebbia e la campagna per venire a scegliere, a vedere gli oggetti e toccarli con mano ma lo shop online, in abbinamento ai social, mi ha permesso di avere un flusso costante di lavoro nonostante il Covid. Con il Natale le richieste aumentano, per via dei regali. Il più gettonato è sempre la tazza, ma quest’anno ho introdotto i brucia incensi e i porta candele e sono piaciuti molto”.

Tra le novità del periodo, il fatto di essere in due. “Non smetto di formarmi e la scorsa primavera durante un apprendistato in Lettonia ho conosciuto una collega irlandese che ha deciso di venire poi a trovarmi per un mese, per perfezionarci ulteriormente. Si è innamorata della zona, ha preso casa in affitto, lavoreremo insieme per un anno. E’ un’esperienza molto arricchente, anche in relazione ai corsi che, dopo le interruzioni del Covid, sono ripresi a pieno regime. La formazione settimanale, con allieve perlopiù donne, qualcuno anche da fuori provincia, è un’attività a cui tengo moltissimo; dare questo servizio a Piacenza che forse prima non c’era mi fa un enorme piacere”

IL SERVIZIO DI PIETRO CORVI:

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