L’estate dei bambini e ragazzi tra “colonie” e Grest: “Gioco e riflessione”

15 Luglio 2024 03:27

La parola “colonia” sopravvive solo a Fiorenzuola, dove la parrocchia ha mantenuto una struttura a Marina di Massa in cui ogni anno porta i bambini delle elementari. Le vecchie colonie oggi si chiamano vacanze o campi estivi nei luoghi di villeggiatura oppure Grest se rimangono nelle città. Il senso è di offrire ai giovani attività e giochi, ma anche riflessioni su temi più o meno legati alla fede.

“Noi abbiamo mantenuto il termine “colonia” perché è stata conservata anche la struttura che abbiamo a Partaccia, vicino a Marina di Massa – spiega il viceparroco di Fiorenzuola don Omar Bonini – ancora oggi viene utilizzata per i soggiorni in due turni da 5 e 8 giorni: quest’anno il primo ha coinvolto 50 bambini di seconda e terza elementare, mentre il secondo ne ha visti partire 90 di quarta e quinta”.

Spostandosi a Piacenza invece, proprio in queste settimane la parrocchia di San Giuseppe Operaio sta portando circa 130 ragazzi a Vigo di Fassa: “Lì don Giancarlo Conte aveva preso una casa più di sessant’anni fa – spiega il parroco don Federico Tagliaferri – dal 2 giugno al 2 agosto sono stati organizzati 5 turni in un percorso sulla speranza”.
Si trovano invece a Credarola, nell’Appennino parmense, i circa 30 ragazzi della parrocchia di Santa Franca: “Da 41 anni si organizzano questi soggiorni estivi – spiega il parroco don Maurizio Noberini – siamo nei locali della canonica ed dell’ex canonica e i ragazzi vengono volentieri”.

A Nostra Signora di Lourdes invece il parroco don Giuseppe Lusignani è appena tornato da Pracorno, in Val di Rabbi, dove ha accompagnato 15 bambini di elementari e medie; in agosto partiranno 30 ragazzi delle superiori. “Abbiamo fatto una settimana molto intensa fra bici, rafting e parco avventura, ospiti della canonica parrocchiale autogestita” spiega.

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