‘Sulle orme della Via Querinissima in bici’
09 Aprile 2024 11:15
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, il progetto ‘Sulle orme della Via Querinissima in bici’, che si propone di ripercorrere in bicicletta, dal 28 giugno al 21 luglio, le tracce del capitano veneziano Pietro Querini, attraverso l’itinerario della ‘Via Querinissima’. Vengono coniugati assieme turismo sostenibile, promozione dell’attività fisica e dello sport, in particolare del ciclismo. Vengono rafforzati i partenariati europei lungo l’itinerario culturale, valorizzando un’alimentazione sana e i prodotti gastronomici veneti, soprattutto grazie alle ricette a base di bacalà e radicchio rosso tardivo di Treviso. Il tour ciclistico porterà i tre partecipanti a percorrere 3.200 km e 15 tappe, da Venezia a Røst, piccolo comune delle isole Lofoten, per poi proseguire per altri 1000 km e raggiungere Capo Nord. Il rientro è previsto in camper, insieme agli accompagnatori che seguiranno i tre ciclisti nella loro avventura.
Il presidente Ciambetti ha innanzitutto ringraziato “l’on. Rosanna Conte e il consigliere regionale Gabriele Michieletto per aver scelto palazzo Ferro Fini per presentare l’impresa ciclistica, ideata da Adriano Pellizzon e Paolo Vidotto, che saluto nelle duplici vesti di presidente del Consiglio regionale, nonché di presidente dell’associazione culturale ‘Via Querinissima’, organismo che è riuscito a concentrare attorno a sé amministrazioni locali, governi regionali, università, biblioteche, oltre ad altri soggetti, come l’autorità portuale di Venezia, per presentare e sostenere la candidatura al Consiglio d’Europa dell’itinerario legato alla vicenda di Pietro Querini come ‘Itinerario Culturale europeo’. Una proposta, questa, che coinvolge un Comitato scientifico di prim’ordine, con docenti universitari e atenei di tutta Europa”.
“Grazie all’on. Rosanna Conte, abbiamo presentato al Parlamento europeo la nostra proposta, scientificamente corretta e suffragata da numerosi studi e saggi – ha ricordato il presidente del Consiglio regionale – e adesso siamo in attesa di vedere le risoluzioni che verranno assunte dal Consiglio d’Europa, a fine maggio, per il quale gli itinerari culturali sono uno strumento volto a dimostrare, attraverso percorsi trasversali e transnazionali, che il patrimonio culturale dei diversi Paesi europei è in realtà un patrimonio comune. Essi sono quindi, principalmente un veicolo di comunicazione, di scambio tra le nazioni e le culture, cioè uno strumento per consolidare l’identità europea, un processo virtuoso di riappropriazione democratica del proprio essere collettività. Gli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa sono un invito al viaggio e alla scoperta del ricco e variegato patrimonio culturale europeo. Il loro scopo è quello di creare una rete di persone e luoghi legati tra loro grazie a una storia e a un patrimonio comuni. Gli Itinerari Culturali mettono in pratica i valori del Consiglio d’Europa: diritti umani, diversità culturale, dialogo e scambi interculturali”.
“Il viaggio del Querini, dal Mediterraneo ai mari artici e, poi, dalla Norvegia di rientro a Venezia, lungo i cammini dei Romei attraverso la via tedesca e la via Francigena, segna un momento della storia europea, ci introduce a quell’Europa che stava prendendo una nuova dimensione grazie a quei percorsi culturali che, dall’Umanesimo, sarebbero sbocciati nei vari Rinascimenti nazionali cinquecenteschi – ha aggiunto Ciambetti – Il significato del viaggio di Querini va ben oltre la testimonianza drammatica di un naufragio di un mercante: il pellegrino, l’homo viator del Medioevo, esprimeva perfettamente la condizione umana della ricerca, della speranza. Per noi tutti, questo itinerario, che tocca tutte le località citate dal Querini nel suo diario, custodito oggi in due manoscritti, l’uno nella Biblioteca Apostolica Vaticana, l’altro qui alla Marciana, rappresenta una straordinaria occasione. Di certo, la ‘Via Querinissima’ apre le strade, non solo al turista curioso che vuole uscire dalle rotte tradizionali e scoprire un nuovo mondo, nuovi scorci, lontani dalle mete classiche, asfissiate da masse incredibili di visitatori, ma, proprio l’avventura che oggi presentiamo, il viaggio in bicicletta da Venezia alle Lofoten, dove si salvò Pietro Querini in Norvegia, questo itinerario, che, per mille motivi, non può svilupparsi lungo le strade effettivamente percorse nel viaggio di Querini di rientro dalla Norvegia a Venezia, dimostra lo straordinario fascino che ancora oggi caratterizza la vicenda del nobiluomo veneziano e spinge noi tutti a porci come obiettivo dei prossimi anni l’approfondimento sull’effettivo viaggio via terra dei due gruppi di naufraghi che si salvarono, grazie all’aiuto degli abitanti dell’isola di Rost”.
“I nostri ciclisti, oggi, aprono a loro modo una rotta e sarebbe bello se questa rotta domani, con l’aiuto di tutte le amministrazioni locali, regionali e statali europee coinvolte, potesse trasformarsi in una grandiosa pista ciclabile che da Venezia raggiunge Bodo, quest’anno capitale della cultura europea, in Norvegia – ha concluso Roberto Ciambetti – È un sogno, ma i sogni possono diventare realtà. Il tratto italiano del possibile percorso della Romea tedesca, quello intrapreso nel rientro da Nicolò Michiel e Cristoforo Fioravante, assieme a Ghirardo da Lione, rientrati da Rostock lungo la Germania, nella tratta della ‘Via Claudia Augusta’, dall’abbazia di Novacella, a Nord di Bressanone, sino a Padova, attraverso la Valsugana, è praticabile in larga parte per pista ciclabile; analogamente è praticabile in bicicletta anche il percorso della Via Alemagna che si articola in due percorsi: quello orientale, dai Paesi baltici e il ramo Nord dai paesi germanici, che si uniscono a Venzone, in Friuli, e seguono la Via del Tagliamento fino a Concordia, Latisana, per scendere a Venezia. La speranza è che si possa rendere ciclabile anche la via Francigena: il mercato turistico europeo, lo sviluppo di un turismo ecosostenibile, la diffusione anche delle biciclette a pedalata assistita, ci dicono che esiste una effettiva domanda e la riprova sta proprio nell’impresa che presentiamo oggi e che vede impegnati in una sfida non semplice Adriano Pellizzon e Paolo Vidotto, ai quali va il merito di rilanciare l’idea della possibile realizzazione, praticabile anche su due ruote, di un itinerario che, come recita il nome della nostra associazione, ci porta dal Mito alla Storia. Grazie a loro, grazie a Rosanna Conte e Gabriele Michieletto per quanto stanno facendo per la Via Querinissima”.
È intervenuto l’on. Rosanna Conte, membro del Parlamento europeo, che ha sottolineato come “la ‘Via Querinissima’ ha tutto il potenziale per affermarsi come veicolo di promozione turistica, culturale e gastronomica della nostra Regione. Come già ricordato in occasione della presentazione che ho ospitato l’anno scorso al Parlamento europeo, l’auspicio è che il Consiglio d’Europa possa riconoscerla come itinerario culturale europeo, così da rafforzare quest’opportunità di sviluppo. Il progetto presentato oggi, infatti, è la dimostrazione di come questo itinerario, che dal Veneto arriva fino al Nord Europa, attraversando diversi Paesi dell’Ue, possa diventare espressione di un turismo sostenibile, in grado di coniugare assieme l’attività sportiva e un’alimentazione sana, attraverso la diffusione dei prodotti gastronomici e le ricette venete, come quelle a base di baccalà. Per questo, ho voluto contribuire ulteriormente, sponsorizzando la richiesta per ottenere il patrocinio del Parlamento europeo e dare lustro all’iniziativa, a vantaggio dell’economia veneta”.
Adriano Pellizzon ha spiegato che “il progetto è nato dall’idea di raggiungere Capo Nord in bicicletta. Successivamente, quella che avrebbe dovuto essere solo una sfida sportiva si è trasformata in un progetto culturale, che è stato accolto favorevolmente, ottenendo patrocini e partnership. L’obiettivo della spedizione è principalmente promuovere la ‘Via Querinissima’ e i prodotti di eccellenza dell’enogastronomia veneta, come il prosecco, il radicchio rosso tardivo di Treviso e il bacalà, anche grazie a incontri istituzionali già programmati. Vogliamo valorizzare, inoltre, le piste ciclabili. L’ambizione è anche realizzare un docufilm, di una quarantina di minuti, da utilizzare per promuovere la ‘Via Querinissima’.
Paolo Vidotto ha ricordato che “la spedizione attraverserà Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia, approdando il 12 Luglio a Bodo, Capitale europea della Cultura 2024”.
Tiziana Agostini, presidente della Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina, che ha sede a Sandrigo (VI), ha evidenziato come “un nostro grande sogno sta per diventare realtà: far diventare l’itinerario di Pietro Querini un progetto culturale, grazie all’impegno istituzionale promosso dal presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, e dall’onorevole Rossana Conte. Già nel 2007, in barca a vela e in Cinquecento, un po’ per scherzo, avevamo seguito l’itinerario di Pietro Querini, portando il nostro bacalà alla vicentina e i vini locali. Vogliamo valorizzare la ‘Via Querinissima’ soprattutto in quanto, in questi difficili tempi di guerra e tensioni internazionali che stiamo vivendo, essa può promuovere in modo molto efficace valori imprescindibili quali la pace e l’amicizia tra i popoli, creando connessioni che poi potranno avere interessanti sviluppi economici. Questo, anche grazie a un piatto straordinario, come il nostro bacalà alla vicentina. Un piatto, ricordo, fatto con lo stoccafisso delle isole Lofoten, che la nostra Confraternita è impegnata a promuovere e valorizzare”.
Gli organizzatori sono aperti a ricevere opportunità di sostegno, collaborazione e partnership al fine di sostenere le spese del progetto e della realizzazione di un docufilm ad uso promozionale.
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