Presentata a palazzo Ferro Fini la Strada del vino di Soave e ‘Soave Seven’

26 Giugno 2024 14:06

Il consigliere regionale di Forza Italia, Alberto Bozza, ha presentato oggi a palazzo Ferro Fini l’11^ edizione di ‘Soave Seven’, che andrà in scena il 9 settembre a Castelvecchio, Verona, e la Strada del vino di Soave, nata nel 1999 e che conta circa cento soci suddivisi in cantine, enti e associazioni, agriturismi, ristoranti, hotel, frantoi e aziende di prodotti tipici locali. Da sempre, la Strada del vino è attiva per coordinare i numerosi soci che fanno parte di un ideale percorso di circa 50 Km, lungo il quale è possibile ammirare il paesaggio, visitare cantine, degustare vino e assaggiare piatti tipici.

“L’evento in programma a settembre, ‘Soave Seven’, rappresenta una preziosa opportunità per i soci della Strada del vino di Soave di confrontarsi tra loro e offrire ai cittadini la degustazione, non solo di un vino straordinario come il Soave, ma di altri prodotti locali, dall’olio al cibo. Ricordo che il nostro territorio è assolutamente vocato al vino: grazie alla sua natura vulcanica, produce un vino delicato e versatile, capace di abbinarsi a tanti prodotti gastronomici, ma che al contempo mantiene appieno la propria forte identità. L’obiettivo è mettere in vetrina le nostre bellissime colline, davvero straordinarie, che ci circondano, capaci di produrre eccellenze enogastronomiche. Credo che dobbiamo impegnarci ancora di più nel valorizzare i nostri prodotti di qualità, penso in particolare al comparto vitivinicolo, un vero e proprio vanto per la nostra regione. Ringrazio i produttori per la loro grande professionalità, che continuano a investire con assoluta convinzione in ricerca e innovazione”.

Stefano Alberti, presidente della Strada del vino di Soave, ha ricordato la storia della Strada del vino, nata nel 1999, “lungo la quale possiamo ammirare splendidi paesaggi e degustare vini e prodotti gastronomici eccellenti”, e ha evidenziato come “il vino Soave si abbina molto bene con la cucina veneziana, in particolare con i cosiddetti ‘cicchetti’”.

Cesare Benelli, ristoratore e rappresentante di ‘Osti in orto’, ha spiegato che “l’idea appunto di ‘Osti in orto’ è nata in pieno periodo Covid. Da quattro anni riforniamo quindici ristoranti di agricoltura pulita: legumi, verdure e frutta a chilometri zero, completamente autoprodotta. Abbiamo scelto i terreni dell’isola di Sant’Erasmo, dismessi da tempo, ma con caratteristiche argillose, limose e sabbiose, un mix che ha sempre prodotto verdure di qualità altissima. Abbiamo una grande attenzione per la sostenibilità e la natura. Grazie allo sforzo profuso dai produttori, negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a una scalata interrotta verso l’alta qualità del vino Soave, che oggi ha raggiunto livelli davvero notevoli”.

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