Frena lo spopolamento della montagna, “ma mancano professionisti”
05 Aprile 2024 22:30
La montagna si spopola, ma i dati dell’anno appena concluso danno un segnale di speranza: se è vero che a Ottone nel 2023 non è nato alcun bambino e sono morte undici persone o che a Cerignale sono emigrati in quindici e non si è visto alcun nuovo residente, Bobbio va invece in controtendenza aumentando di cinque unità.
“Nel mirino”, la trasmissione di Telelibertà condotta da Nicoletta Bracchi con il giornalista Thomas Trenchi, ha affrontato il tema partendo da questi numeri e cominciando con le parole di Elisa Malacalza, giornalista di Libertà, che evidenzia come “rispetto ai precedenti, il 2023 è stato comunque un anno di relativa stabilizzazione“.
Lavoro in montagna: “Difficoltà nel trovare professionisti”
Un trend che appare immutabile è invece la difficoltà nel trovare professionisti che vogliano lavorare in montagna. Lo sostiene Carlotta Oppizzi, sindaca di Ferriere, parlando di sanità e istruzione: “Abbiamo un medico di libera scelta – dice – la continuità assistenziale e un punto prelievi, ma non abbiamo più il pediatra, perché non si trova un professionista disposto a venire da noi”. Anche far partire l’asilo non è stato semplice per la stessa ragione. “C’è da due anni – dice Oppizzi – ma abbiamo faticato molto a trovare gli operatori, per questa ragione siamo partiti in ritardo di quasi un mese”.
“Fondi Pnrr difficili da gestire”
I fondi, grazie anche al Pnrr, non mancherebbero per migliorare la qualità dei servizi: “compreso fronteggiare il problema delle frane che negli ultimi mesi è stato molto grande e mette a rischio di isolamento la popolazione” rimarca Oppizzi, ma se i fondi non mancano è lo stesso Pnrr a presentare alcune criticità. Maria Teresa Andena, preside dell’istituto onnicomprensivo dell’Alta Val Trebbia, definisce il piano “macchinoso”.
“Combattiamo con la piattaforma del Pnrr – dice – molto farraginosa sul piano burocratico, che spesso non funziona. I fondi Pnrr hanno il limite di essere difficili da gestire e molto vincolati, si privilegiano gli investimenti e non l’ordinario funzionamento”.
Riqualificare la montagna e scongiurare lo spopolamento
Allo Spazio Rotative è intervenuto anche Federico Di Cosmo, architetto e docente del Politecnico, che ha parlato delle idee per riqualificare la montagna e scongiurare il suo spopolamento, accennando ad esempio al Craft – Centro di Ricerca e Competenze Territori Anti-Fragili – che fra i suoi obiettivi ha quello di “fornire le competenze a professionisti quali ingegneri, architetti e geometri, per lavorare sul territorio al fine di gestire processi di trasformazione che la montagna appenninica sta vivendo”.
Di Cosmo ricorda anche un progetto in corso d’opera, per il quale stanno unendo le forze il Politecnico e l’Università Cattolica, il cui scopo “è promuovere una serie di incontri anche con le associazioni di categoria per valutare le criticità e le risorse disponibili per la montagna“.
Su un punto poi concordano tutti i presenti: “La montagna deve essere vissuta, trasformarla in un villaggio da cartolina non porta da nessuna parte”. Questa e tutte le puntata di “Nel mirino” si possono rivedere su Teleliberta.tv.
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