La bioedilizia scopre nuovi materiali: funghi, canapa, sughero e cemento al latte

08 Aprile 2024 05:00

La fibra estratta dalla caseina del latte di scarto usata nella bioedilizia

La fibra estratta dalla caseina del latte di scarto usata nella bioedilizia

Premessa: una casa pienamente sostenibile deve essere progettata e costruita con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto ambientale e massimizzare l’efficienza energetica.
Come farlo? Utilizzando materiali e tecnologie che riducano al minimo il consumo e la dispersione, installando sistemi rinnovabili che forniscano elettricità pulita, facendo attenzione al risparmio idrico e alla raccolta delle acque piovane, riducendo la produzione e valorizzando il riciclo dei rifiuti.
C’è poi un altro elemento fondamentale: l’utilizzo di materiali sostenibili, già dalla sua costruzione.

i materiali sostenibili

La case in legno sono già una realtà da molto tempo, specialmente nei Paesi nordici, ma stanno avendo una discreta diffusione anche in Italia. Le caratteristiche principali sono la facilità di realizzazione, l’alta efficienza energetica (il legno è un ottimo isolante) e la resistenza a terremoti e incendi. Il legno, infatti, brucia a temperature molto alte e lo fa lentamente, quindi difficilmente (in condizioni normali) un incendio non lascerebbe scampo a chi si trova all’interno.

L’ultima “tendenza” in termini di case “bio” è la canapa. In realtà, in Oriente (in particolare in Giappone) ci sono esempi risalenti al 1.700 e addirittura prima pare siano state trovate tracce anche tra i ruderi Etruschi, in Italia.

E proprio il nostro Paese è all’avanguardia in questo tipo di costruzioni, tanto che nel 2018 è stata realizzata nelle Marche la prima casa in biocomposito di canapa e calce. In questo caso, ci sono due aspetti positivi in più: la coltivazione delle piante da cui ricavare i prodotti possono essere a chilometro zero e soprattutto ha un impatto climatico positivo, perché un campo di canapa può inglobare una quantità di anidride carbonica maggiore di quella immessa nell’ambiente per dare vita al prodotto stesso.

Sono sempre più diffusi, poi, altri biomateriali che utilizzano composti naturali, in particolare per i pannelli isolanti: paglia, cotone, lino, sughero, fibra di cellulosa (ricavata per la maggior parte dalla carta dei giornali riciclata).
Hanno grandi proprietà anche la lana di pecora (in grado di assorbire dall’aria domestica sostanze inquinanti come formaldeide, biossido di azoto e biossido di zolfo) e addirittura il micelio dei funghi e la fibra di vetro.

Parla italiano un’altra invenzione ecosostenibile: i mattoni realizzati utilizzando gli scarti dell’industria casearia al posto dell’acqua. Un altro esempio di come si possa rendere più circolare l’edilizia.

Le criticità? Spesso questi prodotti costano di più di quelli chimici comunemente utilizzati e i tempi di consegna e quindi realizzazione rischiano di essere più lunghi.

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