Il bettolese Boiardi scopre un cippo in pietra arenaria di epoca romana
23 Aprile 2024 05:25
Dopo mesi di attesa e riservatezza è stato portato in salvo dagli Enti preposti un cippo confinario in pietra arenaria di età imperiale romana, datato al II secolo d.C, con iscrizione su entrambi i lati: si tratta di una rarissima tipologia di documento epigrafico di quasi 2000 anni fa. Un elemento segnava il confine tra il latifondo di proprietà dell’Impero Romano e il municipio di Genova.
la scoperta del bettolese roberto boiardi
La soddisfazione di Roberto Boiardi, bettolese appassionato di storia antica locale e presidente dell’associazione “Bettola nel mondo”, è palese e la sua gioia incontenibile per aver contribuito a ricostruire un tassello di storia antica. “Ho scoperto il cippo durante una escursione effettuata insieme ad un’altra persona sulla vetta del monte Ramaceto a 1.345 metri nell’alta Val Fontanabuona, in provincia di Genova” ricorda Boiardi. “La scoperta – prosegue – risale a metà settembre 2023. Alla fine dello stesso mese ho guidato sul monte Ramaceto un team di archeologi sul luogo del ritrovamento avendo la conferma dell’autenticità del reperto”.
il cippo esposto al museo di sestri levante
Con una spettacolare operazione la Soprintendenza di Genova e La Spezia ha prelevato direttamente dalla cima del monte il prezioso reperto con un elicottero, trasferendolo al museo archeologico della città di Sestri Levante: dopo un intervento di restauro sarà esposta al pubblico.
la scoperta di boiardi al tg3
Dal lato esposto in superficie si leggeva: Caesaris n (nostri), ossia “di proprietà del nostro Cesare” (titolo dato agli imperatori). Questo ha fatto scattare in Boiardi la curiosità d’indagare a fondo. Dallo scavo degli archeologi si è potuto verificare che sull’altro lato della pietra era incisa la scritta PMG, cioè P(ublici) M(unicipii) G(enuesium), facendo quindi riferimento alla proprietà del municipio di Genova. Erano le stesse epigrafi incise su una pietra trovata nel 2015 nella stessa zona e che ora è già esposta al museo archeologico di Sestri Levante. In questi giorni la scoperta di Boiardi è finita sul TG3.
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