Bobbio, Bonini scende in campo: “Con me trasparenza e dialogo”
01 Maggio 2024 11:13
Al momento, con i suoi 25 anni compiuti a gennaio, è il più giovane tra i candidati a sindaco in tutta la provincia in vista delle elezioni di giugno.
Ma dell’età Federico Bonini non ha mai fatto una bandiera, neppure quando cinque anni fa entrò in consiglio comunale per la prima volta a Bobbio e poi rapidamente in quello provinciale, in corso Garibaldi.
LE DICHIARAZIONI DI FEDERICO BONINI
“Onestamente già da bambino ero appassionato di politica. Poi nel 2008 passai una intera notte incollato alla tv per seguire l’elezione presidenziale degli Stati Uniti, la sfida Obama-McCain. La passione non la si può spiegare…”, dice Bonini, che ora è pronto a tentare la scalata del municipio della sua Bobbio.
Sulla ragione non ci gira troppo intorno: “Mi candido a sindaco perché penso sia arrivato il momento di cambiare l’amministrazione comunale e dare un’alternativa vera, seria, credibile.
Amo Bobbio e credo meriti idee e modi diversi di intendere un’amministrazione”. Bonini fu eletto in maggioranza, con il sindaco Roberto Pasquali, nel 2019; poi la dura frattura con il primo cittadino (la miccia, nota, le Regionali), e la militanza in minoranza: “Avevo un’idea del sindaco Pasquali, a vent’anni, ma è cambiata completamente vivendo il consiglio comunale. Abbiamo valori e principi diversi. Io credo nel valore del gruppo, del dialogo e della trasparenza”.
Non li ha visti, in maggioranza? “Faccio sempre esempi concreti. Alle porte di Bobbio come tutti sanno c’è l’area delle villette, ridotte a scheletri, per scelte sbagliate in passato. Ma rispetto a cinque anni fa, quando si attendeva l’asta, ora quel terreno ha un proprietario, Paolo Bellagamba. Io credo che un sindaco debba cercare sempre il bene della collettività e quindi avrebbe dovuto già da tempo sedersi a un tavolo con la proprietà e risolvere questa ferita aperta. Mi risulta, anzi ne sono certo, che la proprietà abbia cercato un dialogo, con tanto di lettera protocollata. Non ha mai avuto risposta. Io, da sindaco, non alzerò muri. Per prima cosa ragionerò su come risolvere la situazione di profondo degrado”.
Bonini cita inoltre, tra i casi irrisolti, il ponte di Barberino, “perché a nove anni dall’alluvione è ora che la Regione finanzi la ricostruzione dell’unica alternativa alla “45””. E poi, a proposito di strade, Bonini ha duellato più volte sul futuro della Statale 45, che lui, impiegato in uno studio professionale in città dopo la laurea in Cattolica, percorre più volte al giorno: “Continuerò la battaglia con ancora più forza. Questo dev’essere l’anno dell’appalto della variante Rivergaro-Cernusca. Le strade sono vita”.
Un obiettivo che ha condiviso anche con la sua squadra, “un gruppo autenticamente civico, di cui sono orgoglioso”, precisa Bonini. “Non rinnego la mia appartenenza alla Lega, uno dei miei modelli è l’equilibrio di Giancarlo Giorgetti, ma in squadra ci sono persone di idee politiche differenti unite da un progetto comune, per Bobbio”.
Il primo pensiero al mattino, per tutti, spiega Bonini, sarà quello di trovare idee concrete per contrastare lo spopolamento: “La nostra qualità di vita è sicuramente più alta rispetto alla città, ma se un giovane qui non trova neppure una palestra può essere tentato da altri territori. Quello della palestra è un problema che ho sollevato più volte in consiglio”. Altre idee: un progetto per il coworking negli spazi pubblici, “con tutte le comodità”.
E poi ancora il decoro urbano (altro cavallo di battaglia in consiglio) ma anche delle frazioni, “perché una spazzatrice lì si è vista molto raramente”. La sensazione è che voglia essere Bonini a usare la ramazza sul passato in piazzetta Santa Chiara.
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