Le parole sostenibili: solastalgia, l’ecoansia che colpisce i giovani

21 Maggio 2024 05:00

ecoansia

“Solastalgia” è un neologismo coniato dal filosofo australiano Glenn Albrecht per indicare il senso di desolazione che le persone provano, consciamente o inconsciamente, quando l’ambiente che li circonda viene radicalmente trasformato dal cambiamento climatico.
È una combinazione del latino solacium (conforto) e della radice greca -algia (dolore).
In realtà, il suo significato è stato ulteriormente semplificato nella parola “ecoansia”.

L’ECOANSIA TRA I GIOVANI

Proprio su questo tema, è partito nelle scuole e nelle università italiane il primo studio condotto nel nostro Paese per indagare la diffusione della solastalgia.
L’indagine è promossa da Greenpeace Italia, ReCommon, Unione degli universitari (Udu) e Rete degli studenti (Rds), con il supporto scientifico dell’Istituto europeo di psicotraumatologia e stress management (Iep).
Nell’ambito della campagna “Chiedimi come sto” di Udu e Rds lanciata nel post pandemia in Italia per prendersi cura della salute mentale delle giovani generazioni, sarà promosso nelle scuole e nelle università italiane la compilazione di un questionario da parte di migliaia di studenti per comprendere l’impatto che la crisi climatica e i sempre più frequenti eventi meteorologici estremi hanno sulla salute degli under 35 del nostro Paese.

“Questa ricerca ci permetterà di acquisire dati basati sulle evidenze scientifiche al fine di sensibilizzare le istituzioni politiche affinché adottino misure pratiche a sostegno delle presenti e future generazioni”, ha detto Rita Erica Fioravanzo, presidente dell’Istituto europeo di psicotraumatologia e stress management. “Uno studio di questa importanza svolto in Italia potrà inoltre costituire un modello da replicare nei Paesi del Mediterraneo massimamente afflitti dalle disastrose conseguenze del cambiamento climatico”, ha aggiunto.

IL QUESTIONARIO

Nel questionario sono stati inseriti i test validati empiricamente per conoscere in maniera obiettiva le conseguenze che la preoccupazione e la paura per il cambiamento climatico hanno sulla salute mentale dei giovani: ansia, depressione, pessimismo, perdita di speranza riguardo al futuro e molte altre condizioni sfavorevoli al sano e soddisfacente sviluppo delle giovani generazioni.

“La nostra generazione vive sulla propria pelle ogni giorno i risultati di una politica negazionista che non vuole riconoscere gli effetti del cambiamento climatico e non fa nulla per invertire la rotta rispetto al collasso del nostro pianeta. L’obiettivo di questo studio è proprio quello di rimettere al centro la questione climatica e le conseguenze che ha sulla salute mentale dei giovani. Non possiamo più aspettare: la solastalgia deve essere riconosciuta”, hanno invocato i rappresentanti dell’Unione degli universitari e la Rete degli studenti medi.

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