“L’intelligenza artificiale è la bomba atomica della mente, necessario regolamentarla”

24 Maggio 2024 12:58

“L’intelligenza artificiale è la bomba atomica della mente e bisogna stare molto attenti a utilizzarla con etica”. Il salone monumentale di Palazzo Gotico gremito di studenti delle scuole superiori piacentine ha accolto tra applausi e grande entusiasmo Federico Faggin, papà del microchip, fisico, inventore di fama mondiale e protagonista dell’evento organizzato dall’Aif, associazione insegnanti di fisica di Piacenza.

Intelligenza artificiale: problemi e risorse

Al centro dell’iniziativa le tematiche legate all’intelligenza artificiale: problematiche e risorse di una tecnologia che sta stravolgendo la quotidianità di tutti noi. “L’intelligenza artificiale da un lato è un grandissimo vantaggio; dall’altro può essere però uno svantaggio, se non un vero e proprio pericolo” ha affermato l’inventore premiato dall’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama con la medaglia nazionale per la tecnologia e l’innovazione.

Il fisico ha risposto alle domande degli studenti per tutta la mattinata di oggi, venerdì 24 maggio. “L’intelligenza umana è legata alla creatività per questo non si può parlare di intelligenza quando si tratta di computer – ha spiegato alla folla di oltre 350 studenti – perché il computer elabora solo nozioni che gli diamo noi. Il computer non ha creatività e senza i nostri dati non è nulla”.

“Tecnologia a doppio taglio”

“L’intelligenza artificiale è una tecnologia a doppio taglio – ha proseguito Federico Faggin -, bisogna quindi utilizzarla con responsabilità. Non ci si può fidare dell’intelligenza artificiale e dobbiamo saperne di più. Bisogna stare in guardia perché la possibilità di essere ingannati è altissima”. Faggin ha promosso anche un appello alle istituzioni: “Bisogna garantire – secondo il fisico – che venga inserita ed esplicitata l’informazione agli utenti quando si tratta di prodotti creati dall’intelligenza artificiale”.

“L’etica ci differenzia dalle macchine”

“L’etica vuol dire non imitare – ha detto Faggin rispondendo a una domanda di un giovane studente -, l’intelligenza artificiale invece imita l’uomo e questo quindi inganna e pone in essere un problema etico”. “Qualsiasi tecnologia è un prodotto umano che può essere usata sia nel bene che nel male – ha evidenziato il professore introdotto da Carlo Colombini, docente e segretario di Aif -. Oggi il vero problema è che risulta difficile distinguere se un’azione è prodotta dall’uomo o dalla macchina”

I settori più colpiti da intelligenza artificiale? “Purtroppo tutti avranno risvolti positivi e negativi – la risposta di Faggin -. L’intelligenza artificiale dev’essere un nostro assistente e non un elemento sostitutivo perché non potrà mai superare l’intelligenza umana sorretta da coscienza”.

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