“Lo Specchio”, Spigaroli: “L’eredità storica per la progettazione del futuro”

28 Maggio 2024 22:19

Marcello Spigaroli è una figura poliedrica, conosciuto non solo come architetto ma anche come docente, studioso e ricercatore instancabile. La sua carriera è caratterizzata da un profondo impegno nel valorizzare il patrimonio di idee e di bellezza che l’architettura e l’arte possono offrire. Lo “Specchio di Piacenza”, format ideato condotto dalla direttrice Nicoletta Bracchi, lo ha ospitato nella diciannovesima puntata.

“Mi sono sempre occupato di storia dell’urbanistica – spiega convinto – non si può fare architettura, sia essa rivolta all’edificio sia essa rivolta alla città, prescindendo dalla storia nella quale si sono definiti i modelli. Vale per l’urbanistica ciò che vale per l’architettura: la conoscenza della storia non è un valore aggiunto, ma uno strumento fondamentale e imprescindibile. Piacenza non fa eccezione a questa regola. Senza una visione strategica che integri la storia, non è possibile comprendere appieno il presente né progettare il futuro della città. La storia è la nostra memoria collettiva: ci racconta chi siamo stati, ci aiuta a capire chi siamo e ci guida verso chi possiamo diventare. Solo attraverso una profonda comprensione e integrazione della nostra eredità storica possiamo progettare città che siano all’altezza delle esigenze delle generazioni future”.

tra roma e piacenza

Piacenza è nel cuore dell’architetto Spigaroli che si definisce un “piacentino de Roma”: “Mia mamma è capitolina e mio padre piacentino. Nella capitale ho passato la mia adolescenza e gli anni dell’università ma la piacentinità ha sempre fatto parte del mio Dna. Piacenza possiede caratteristiche uniche e distintive che la rendono una città di grande importanza storica e culturale. Conosciuta come la primogenita della Gallia Cisalpina, la città ha avuto un ruolo centrale nella colonizzazione dell’Italia settentrionale, un processo iniziato nel 218 Avanti Cristo con la fondazione simultanea alla vicina Cremona. Piacenza ha rappresentato il punto di partenza per la creazione di grandi arterie viarie, come le strade consolari Emilia e Postumia, che hanno giocato un ruolo cruciale nei collegamenti e nella facilitazione dello sviluppo economico e culturale dell’intera area. La città ha avuto inoltre la fortuna di essere fondata su un terrazzo fluviale, una posizione geografica vantaggiosa che ha contribuito alla sua crescita e prosperità”.

il ricordo di papà spigaroli e l’impresa al farnese

Nelle pieghe del dialogo, tra un accenno alla passione per la montagna e a quella per la bicicletta, emerge con vividezza la figura del padre, il senatore Alberto Spigaroli, che in qualità di presidente dell’Ente per il restauro di Palazzo Farnese, incarico mantenuto fino alla sua scomparsa nel 2014, si adoperò instancabilmente per la rinascita di questo gioiello architettonico, sostenendo contemporaneamente la sua destinazione a museo civico: “Grazie al suo lavoro, Palazzo Farnese non solo ha ritrovato l’antico splendore, ma è anche diventato un importante centro culturale per la comunità. Durante una visita con lui al Farnese, avrò avuto 13 anni, rimasi profondamente colpito dallo stato di abbandono in cui versava l’edificio prima dell’inizio dei lavori di restauro. Mio padre, percependo il mio stupore, mi disse: “Se tu avessi visto l’Italia che ho attraversato alla fine della guerra, non penseresti che recuperare il Farnese sia un’impresa impossibile”. Il paragone tra la distruzione post-bellica e la sfida del restauro del Farnese mi trasmise un messaggio di speranza e determinazione“.

il tema del po

Il rapporto tra Piacenza e il Grande Fiume è stato, in passato, intensissimo: “Oggi riscoprire e valorizzare questo legame potrebbe significare molto per la città. Parole come “Parco del Po”, “navigazione fluviale” e “turismo combinato” non devono rimanere solo concetti astratti, ma diventare progetti concreti che possano riportare il fiume al centro della vita cittadina”.

E poi Piacenza, le sue mura e le sue piazze: un legame indissolubile che racconta la storia e l’identità della città. “Ho dedicato uno studio approfondito – ricorda Spigaroli – per dimostrare che le piazze non sono solo spazi pubblici, ma veri e propri gangli vitali dove si addensa e si propaga la vita cittadina. Nella tradizione occidentale, è impensabile concepire una città senza piazze. La struttura urbana di Piacenza si regge su un sistema di strade, isolati e difese, ma è nelle piazze che trova la sua massima espressione. Le piazze della città antica sono i luoghi dove la comunità si incontra, discute, celebra e vive. Questi spazi, ricchi di storia e tradizione, conferiscono a Piacenza una forte identità e un senso di appartenenza che si tramanda di generazione in generazione. Tuttavia nella Piacenza moderna, soprattutto nelle aree sviluppate dopo il secondo dopoguerra, mancano le piazze che non sono solo incastri fisici, ma luoghi dove si costruisce il tessuto sociale della città, dove ogni abitante può sentirsi parte di un tutto”.

La puntata è disponibile sulla piattaforma on demand www.teleliberta.tv.

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