Jack Savoretti presenta il suo nuovo album “Miss Italia”, che riflette le sue due anime: inglese e italiana
![](https://www.liberta.it/wp-content/uploads/2024/05/p09pf8w1-964x658.jpg)
![](https://www.liberta.it/wp-content/uploads/2024/05/image1-1-964x658.jpeg)
Lei è stato ospite di Zucchero Fornaciari alla Royal Albert Hall, ora si sta preparando a un tour in Italia, dove ha già presentato dal vivo il suo nuovo album. Un ulteriore rinforzo a quanto già affermato?
«Sicuramente l’incontro con Zucchero, che risale ad alcuni anni fa, ha subito acceso una scintilla. Per questo motivo, siamo diventati amici e poi collaboratori. Mi trovo bene con lui, mi ritrovo sicuramente nella sua anima italiana ed anche in quell’altra internazionale. Non a caso, nella sua carriera ha collaborato con tanti artisti stranieri. Questo aspetto di unione di due anime è alla base del mio nuovo album. Suonare con Zucchero alla Royal Albert Hall è stato bellissimo e da Londra partirà il mio tour in Gran Bretagna, il 13 giugno».
Poi lei arriverà in Italia per una serie di date live, a partire da quella del 28 giugno, in provincia di Torino, quindi su e giù lungo lo Stivale.
«Quando io e il mio staff abbiamo pensato a come promuovere “Miss Italia”, seguendo lo stesso spirito del disco ci siamo subito orientati su Inghilterra e Italia. Sarò lieto di trascorrere una parte dell’estate in posti bellissimi, alcuni dei quali nuovi per me, anche se lì vengo a cantare spesso e volentieri».
Infatti è venuto a duettare anche al Festival di Sanremo.
«Sì, con Diodato. “Amore che vieni, amore che vai” di Fabrizio De André, artista a cui sono molto affezionato. Che emozione, cantarlo in uno dei suoi luoghi. E poi, Genova è la città d’origine di papà, quindi tutto torna».
Per “Miss Italia” ha collaborato con grandi artisti. Nel suo curriculum però spicca, in particolare, la collaborazione con Bob Dylan. Non è da tutti…
«Un bel giorno, lui mi ha inviato una email con due suoi testi inediti. Ero emozionatissimo… l’idea di scrivere canzoni con le sue parole era allettante e preoccupante. A spingermi, con decisione, è stata mia moglie. Così è nata “Touchy situation”».
di Eleonora Bagarotti
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE