Fideiussione falsa, consiglio rovente: maggioranza diserta per fermare il dibattito

04 Giugno 2024 09:31

Diverbio in aula tra Cugini (ApP) con Fossati e De Micheli (Pd) – FOTO DEL PAPA

Nervosissimo e a singhiozzo il consiglio comunale sul caso dell’appalto di piazza Cittadella. Toni aspri e ripetute sospensioni, dall’ultima delle quali la maggioranza ha deciso di non rientrare imputando all’opposizione, segnatamente quella di centrodestra, di avere contravvenuto alle regole di ingaggio trasformando la discussione in un “plotone di esecuzione” sui dirigenti del Comune. Morale: mancanza del numero legale, seduta interrotta con la minoranza che grida alla “fuga dal confronto democratico”.

“Oggi in consiglio comunale si è consumato un attacco in piena regola all’ente in senso stretto, si è usato il consesso politico per colpire i dirigenti e chi ogni giorno lavora nell’ente e per l’ente”, si legge in un comunicato stampa della maggioranza, “nell’ultima settimana si è svolta altresì una commissione 5 con l’audizione dei dirigenti da un lato, sottoposti a un fuoco di fila di domande come se fossimo a un vero e proprio processo. Questa visione e questo modo di fare politica non ci appartengono, pertanto abbiamo voluto dare un segnale con l’abbandono della seduta da parte di tutti i consiglieri di maggioranza”.

“La democrazia ha perso”, è la replica di Alternativa per Piacenza secondo cui “oggi in Consiglio ci si aspettava una discussione franca, costruttiva e senza reticenze”. “Niente di tutto ciò, complice anche una conduzione del consiglio disastrosa da parte di una presidente che ancora una volta ha dimostrato tutta la sua difficoltà nell’interpretare il ruolo”, sostiene in una nota ApP che imputa alla maggioranza di avere “cercato ripetutamente di buttare la palla in tribuna” affermando di non accusare i dirigenti. “Manovre pretestuose tese”, secondo ApP, “a spostare l’attenzione su altro, a interrompere più volte la discussione, fino a non presentarsi dopo una sospensione in modo da far saltare la seduta. Oggi qualcuno è scappato dal confronto, ha avuto timore di esercitare un principio democratico come quello della discussione in consiglio comunale”.

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