Elezioni a Castell’arquato: due i candidati sindaco, le interviste

05 Giugno 2024 12:30

Manca poco al giorno del confronto delle urne per i candidati sindaci di Castell’arquato. A sfidarsi saranno da un lato l’appassionato di storia medievale e falconiere Angelo Frasconi, dall’altro Ivano Rocchetta, già sindaco del paese per un doppio mandato dal 2009 al 2019. A decidere chi andrà ad amministrare il borgo l’8 e il 9 giugno saranno 4.143 elettori, di cui 396 cittadini italiani residenti all’estero. Nel frattempo, i canditati sindaci si sono confrontati sugli aspetti del paese che dal loro punto di vista andrebbero migliorati, sulle prime iniziative da mettere in atto, sui pregi e difetti. Colui che verrà eletto, prenderà posto a Palazzo del Podestà, per amministrare un piccolo territorio di 52 chilometri quadrati, dal grande patrimonio storico culturale.

LE DOMANDE

1 Il vostro è un borgo medievale che domina per sua natura la Valdarda, eppure è ancora poco “protagonista”. Come e cosa migliorerebbe?

2 In una società che corre sempre più veloce, qual è la chiave per rendere un borgo pieno di storia un ponte concreto per il futuro della sua gente?

3 Se lei fosse al bar con un amico che non conosce il borgo, come descriverebbe
la sua Castellarquato? Pregi e difetti, intendo…

4 Ben nove frazioni a Castellarquato. Se lei venisse eletto, quali sarebbero le prime
iniziative a cui penserebbe per quei territori?

5 Qual è il suo luogo del cuore nel paese o frazioni, e perché una persona dovrebbe vivere proprio nel suo comune? Lanci pure uno spot

ANGELO FRASCONI

1 «Migliorerei la qualità della vita e con ciò intendo anche gli aspetti della sanità e dei servizi alla persona, oltreché aspetti ludici e culturali. In particolare, sarebbe necessaria una maggiore attenzione agli istituti scolastici perché costituiscono la coscienza collettiva delle nuove generazioni e al settore dell’enogastronomia, perché rappresenta una peculiarità del nostro territorio »

2 «Credo che sia importante la conoscenza della storia per il futuro, passando attraverso tutti i suoi personaggi, come Scotti, Visconti, Sforza e Farnese, oltre a Luigi Illica, figure con un vissuto che vive attraverso i monumenti che tuttora sono il capitale valoriale di questo Borgo. La Rocca Forte, la Basilica Romanica, il Torrione Farnese e i diversi palazzi d’epoca testimoniano il valore culturale e artistico di Castellarquato. Il compito di amministratori illuminati sarà quello di tramandare, migliorare e dare futuro a questo patrimonio storico, attraverso un’opera di valorizzazione concreta e investimenti, usufruendo delle opportunità date dalla Regione e dalla comunità Europea »

3 «Se fossi al bar con un amico, lo accompagnerei (come una vera e propria guida turistica) per le vie del Borgo, per fargli cogliere lo spirito di questa comunità, che va oltre l’aspetto artistico e valoriale dei propri monumenti. Gli farei gustare i prodotti enogastronomici, frutto di sapienti tradizioni tramandate con passione. Gli farei poi notare gli aspetti negativi, ad esempio che nella nostra piccola comunità, non siamo stati in grado di cogliere le occasioni offerte dal Pnrr, per affrontare i problemi e dare risposta alle esigenze»

4 « Nelle frazioni dimostrerei, con incontri sistematici, che il dialogo è costante e attento; eliminando così quel senso di distacco e abbandono che è proprio di chi vive una realtà lontana dal “Palazzo »

5 « Il mio luogo del cuore è dove il verde delle colline e le distese dei vigneti ti prende il cuore: la località “Cristo”, dove lo sguardo attraversa tutto il borgo. Lo slogan è: Castellarquato, una pagina della tua vita che ti conquista»

IVANO ROCCHETTA

1 «Per il nostro borgo è indispensabile ritrovare lo spirito di comunità. Per farlo, occorre favorire nuove sinergie con le associazioni di volontariato, creando eventi che possano valorizzare le peculiarità del territorio, e intensificare la collaborazione con enti di promozione turistica che facilitino l’accesso a bandi per il reperimento dei fondi necessari. Fondamentale anche la tutela del benessere dei cittadini elevando il livello dei servizi nella quotidianità!»

2 « Ritengo che aver inserito nella nostra squadra tanti giovani talentuosi sia il primo e fondamentale passo per avviare questa rivoluzione che dovrà essere sostenibile per un borgo tanto bello quanto fragile e che dovrà scommettere sulla sua “grande bellezza”: storia, cultura, agricoltura, paesaggio, enogastronomia e accoglienza. Questi sono i fiori all’occhiello e il volano economico per il futuro di Castellarquato»

3 «Castellarquato è un gioiello prezioso che già alla prima vista toglie il fiato per la sua bellezza. Qui si respira la vera storia millenaria partendo dal Piacenziano e arrivando alle perle medievali che rappresentano, nel loro skyline, l’immagine del borgo. Vivere Castellarquato significa: la gioia dei nostri occhi nel vedere una bellezza così disarmante, la delicatezza dei profumi della natura per il nostro olfatto, toccare con mano la storia scritta nelle pietre millenarie di arenaria, ascoltare il placido scorrere dell’Arda e il simpatico gracchiare delle taccole e alla fine gustare, per la gioia del palato, le prelibatezze della nostra tavola. Unico difetto? Un intenso traffico pesante e i costi molto elevati per preservare la fragilità del borgo»

4 «Per ciascuna frazione è indispensabile favorire una viabilità sicura, decorosa e fruibile. È fondamentale potenziare i servizi esistenti a Vigolo Marchese. Il mio desiderio è coinvolgere questi territori affinché si sentano più partecipi del valore storico e turistico del capoluogo con l’intento di fare di loro una bellissima cornice per uno splendido quadro!»

5 «Sono nato e vivo a San Lorenzo e porto nel cuore due luoghi che per me hanno un significato speciale: il bosco di Santa Franca e la vista che si gode dal sagrato della chiesa di San Lorenzo, che spazia dal Monte Rosa all’Altopiano di Asiago. Parodiando Giorgio Gaber in una canzone direi: “Vieni a Castellarquato che stai a fare in città? Se tu vuoi farti una vita devi venire proprio qua!”»

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