Il piano di “Iniziativa 2045”: trapiantare il cervello sulle macchine per non morire mai

19 Giugno 2024 05:00

 

Nella Silicon Valley l’idea di estendere la vita umana e persino raggiungere l’immortalità è diventata una vera e propria ossessione.
Miliardari, visionari e scienziati stanno investendo risorse significative per sfidare la morte e prolungare la nostra esistenza.

il piano per non morire mai

Dmitry Itskov è un oligarca russo noto per la sua visione ambiziosa e futuristica di prolungare la vita umana fino a raggiungere l’immortalità.
È il fondatore dell’iniziativa “2045”, lanciata nel 2011, che aveva come obiettivo principale quello di sviluppare tecnologie che possano permettere all’umanità di vivere indefinitamente.
Itskov immagina un futuro in cui le persone possano trasferire la loro coscienza a piattaforme non biologiche, superando così i limiti fisici del corpo umano.
L’iniziativa è divida in quattro fasi. La prima, già iniziata, consiste nella creazione di un robot controllato dal cervello umano attraverso un’interfaccia neurale. Questa fase si concentra sullo sviluppo di tecnologie che permettano alle persone paralizzate di muoversi attraverso robot avatar.
Poi c’è in programma la creazione di un avatar in cui il cervello umano può essere trapiantato alla fine della vita biologica del corpo. Questo implica avanzamenti significativi nella conservazione e nel trapianto del cervello umano.
Terza fase: lo sviluppo di un avatar con un cervello artificiale in cui la personalità di un essere umano possa essere trasferita al termine della vita biologica. Questo richiede progressi nell’intelligenza artificiale e nella mappatura della mente umana.
Infine, entro il 2045, la creazione di un corpo olografico con capacità di trasferire la coscienza umana. Questo rappresenta l’ultimo passo verso una forma di esistenza completamente non biologica.

GLI STUDI NELLA SILICON VALLEY

A parte questo “folle” piano, la Silicon Valley è il cuore dell’innovazione tecnologica e delle ricerche avanzate sulla longevità e l’immortalità. Numerose aziende stanno investendo risorse significative in questi campi.
La prima è stata forse Calico (California Life Company): fondata da Google nel 2013, è un’azienda di ricerca biologica focalizzata sull’estensione della vita. L’obiettivo di Calico è capire i meccanismi biologici dell’invecchiamento e sviluppare terapie per combatterlo.
Unity Biotechnology si concentra, invece, sull’eliminazione delle cellule senescenti, che contribuiscono all’invecchiamento e a malattie legate all’età. Per farlo sta sviluppando farmaci che mirano a migliorare la salute e prolungare la vita.
La Sens Research Foundation lavora su diverse strategie per riparare i danni cellulari e molecolari che causano l’invecchiamento, trattando l’invecchiamento come una malattia curabile.
Infine, la Human Longevity, fondata da Craig Venter, un pioniere nel sequenziamento del genoma umano. La società utilizza big data e tecnologie avanzate per comprendere meglio il processo di invecchiamento e sviluppare interventi personalizzati per estendere la vita umana.

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