A Veano è arrivata la panchina gigante voluta dall’Opera Pia Alberoni

18 Giugno 2024 14:19

È arrivata a Veano di Vigolzone, a fianco del lungo viale alberato, la 357° panchina gigante del Big Bench Community Project, dalla quale si potrà contemplare lo splendido panorama e il paesaggio della collina e della valle piacentina, ma al contempo conoscere anche la storia di uno dei più illustri cittadini piacentini: Giulio Alberoni, il suo Collegio, il patrimonio artistico in esso custodito e il tenimento di Veano.

È infatti rosso cardinale la grande panchina che aspetta a Veano viaggiatori, turisti, camminatori, ciclisti, nonché la numerosissima comunità dei panchinisti; rossa come la porpora dell’abito cardinalizio di Giulio Alberoni, quello che spicca nel più famoso ritratto con il quale l’illustre piacentino è riconosciuto in tutto il mondo.

La marcia di Veano, domenica 23 giugno

Domenica mattina 23 giugno, una prima occasione per vedere la panchina gigante la offrirà la Marcia di Veano. Un’iniziativa tradizionale, ma che riprende, dopo alcuni anni di sospensione, questa volta promossa da Opera Pia Alberoni e Csi Centro Sportivo Italiano e che vuole, proprio come fa in altra forma la Big Bench, invitare le persone appassionate di trekking, ad apprezzare la bellezza della natura, in questo caso a piedi percorrendo un suggestivo doppio itinerario nella campagna piacentina.

Il ritrovo è fissato dalle ore 8 alle ore 10. La marcia infatti prevede una partenza libera. Sono proposti due itinerari di 6 e 12 km, opportunamente segnalati lungo tutto il tracciato, reso possibile anche grazie alla fattiva disponibilità di alcuni privati che hanno concesso il passaggio nelle loro proprietà.

Percorso 6 km con dislivello positivo di 240 metri: Villa Alberoni di Veano – Viale di Veano – Loc. Zerbione – Bicchignano – Loc. La Ca’ – Costa di Breno – Monte Rubino – Chiesa di Veano – Villa Alberoni di Veano;

Percorso 12 km con dislivello positivo di 370 metri: Villa Alberoni di Veano – Viale di Veano – Loc. Zerbione – Bicchignano – Loc. La Ca’ – Costa di Breno – Bassano Costa – Agriturismo La Ca’ – Ponte del Cinghiale – Cassa Sotto – Viale di Veano – Villa Alberoni

Iscrizione di 4 euro. Sarà offerto, al termine, un ricco rinfresco

Una panchina gigante per contemplare natura e storia

C’è un filo rosso che lega il cardinale Alberoni, il Collegio da lui fondato a Piacenza, ma anche il tenimento di Veano con lo splendido viale che conduce alla Villa detta anch’essa Alberoni.

La big bench di Veano, insieme all’invito a contemplare il paesaggio da un inedito punto di vista, racconterà una storia lunga oltre tre secoli.

Le panchine giganti sono spesso conosciute per immagini, ma una volta che ci si siede su una di esse e si prova la sensazione di godersi la vista come se “si fosse di nuovo bambini”, si vive un’esperienza intensa, da condividere con gli altri. Le panchine sono fatte per rilassarsi, a differenza di una sedia o di una poltrona sono larghe abbastanza da accogliere uno o più amici. Sedersi su una panchina è un gesto sociale piacevole, e fare buon uso di tutta l’energia positiva che le panchine giganti emanano è la visione alla base del Big Bench Community Project.

Un grande pannello con 5 QR CODE

Se ogni panchina gigante invita a cambiare prospettiva per osservare il paesaggio e la bellezza della natura, la panchina di Veano inviterà anche a cambiare la prospettiva per non dare per scontata o ignorare quella lunga storia che ci precede, che ci permette di osservare meglio il tempo presente e può offrirci suggerimenti e idee per il tempo futuro.

Un grande pannello, con l’immagine del celebre ritratto del cardinale Alberoni realizzato da Giovanni Maria delle Piane detto il Mulinaretto (1660-1745), proporrà racconti storici attraverso QRcode ciascuno collegato a una domanda.

Vuoi saperne di più del progetto delle Big Bench?

Vuoi il timbro e il passaporto ?

Vuoi saperne di più del rosso cardinale?

Vuoi saperne di più del Collegio Alberoni e dei suoi tesori artistici?

Vuoi saperne di più della Villa Alberoni di Veano che spicca alle spalle della panchina gigante?

Non si dovrà fare altro che inquadrare con il proprio telefonino il “QRcode” dedicato e iniziare a leggere i contenuti proposti, magari prendendo posto sulla Panchina gigante che domina la collina di Veano.

Promotori

L’iniziativa è stata ideata e promossa da Opera Pia Alberoni, la panchina sorge su un terreno di sua proprietà, in collaborazione con Big Bench Community Project, e da un gruppo spontaneo di amici residenti a Veano.

Un timbro e un passaporto per i viaggiatori delle panchine giganti

La Big Bench Community ha ideato uno speciale passaporto con un timbro dedicato a ognuna delle oltre 350 panchine realizzate.

Anche la panchina di Veano ha pertanto un suo timbro e, presso la Villa Alberoni di Veano, nonché presso il Relais – Birreria “Il Viaggio Impresa sociale”, sempre in località Veano, sarà possibile fare timbrare il proprio passaporto o anche acquistarlo per coloro che iniziassero il tour delle panchine giganti proprio da quella di Veano.

Che cos’è il Big Bench Community Project

Dalle grandi panchine di Chris Bangle, ormai un’attrazione simbolo dell’Alta Langa, nasce l’iniziativa Big Bench Community Project (Bbcp) per sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala.

Bbcp è un’iniziativa no profit promossa dal designer americano insieme alla moglie Catherine, cittadini di Clavesana dal 2009, per unire la creatività del team di designer della Chris Bangle Associates S.r.l. alle eccellenze artigiane di quest’area del Piemonte. Le attività del Bbcp – a carattere esclusivo senza fini di lucro – prevedono sia il supporto tecnico a chi vuole costruire una nuova grande panchina ufficiale, sia la collaborazione con le eccellenze dell’artigianato locale per realizzare prodotti ad esse ispirati, che possano dare un contributo all’economia e al turismo locali, nel segno dello spirito positivo che le Grandi Panchine portano in questa zona.

Le panchine giganti

La prima grande panchina con questo particolare disegno è stata realizzata nel 2010 da Chris Bangle sul terreno della Borgata a Clavesana, sua residenza e studio, come installazione affacciata sul paesaggio e accessibile ai visitatori.

L’idea delle panchine fuori scala non è inedita, ma lo è il contesto. Il cambio di prospettiva dato dalle dimensioni della panchina fa sentire chi vi siede come un bambino capace di meravigliarsi della bellezza del paesaggio con uno sguardo nuovo.

La panchina è divenuta in poco più di un anno un’attrazione per i visitatori della zona.

Chris Bangle ha dichiarato: “E’ una grande lezione nell’utilizzo dell’innovazione contestuale. Siamo così ossessionati dallo scoprire cose sempre nuove che spesso neghiamo l’interessante esperienza di sperimentare cose ben conosciute ma in un contesto diverso”.

La Panchina gigante di Veano, rosso Cardinale

Un filo rosso tra passato e presente, e tra campagna e città. Ritratto a mezzo busto nell’atto di girarsi verso il visitatore, con la berretta in mano d’un rosso acceso, vestito di una mozzetta porpora, colore che trapela dallo zucchetto che esce appena dal grigio della parrucca.

Così Giulio Alberoni è stato effigiato nel suo più celebre ritratto realizzato da Giovanni Maria delle Piane detto il Mulinaretto (1660-1745), brillante ritrattista genovese attivo presso la corte farnesiana e pittore di fiducia del cardinale Alberoni.

Il colore di questa panchina non è stato scelto a caso, ma vuole richiamare il rosso dell’abito cardinalizio di Giulio Alberoni e collegare idealmente la tenuta di Veano, nella quale spicca la Villa Alberoni, a uno degli edifici storici piacentini più significativi: il Collegio Alberoni, maestosa architettura che ancora oggi conserva la sua funzione originaria, quella di essere scuola per la preparazione alla vita ecclesiastica oltrechè sempre vitale e attivo centro di approfondimento teologico, filosofico e scientifico.

Il Collegio Alberoni venne fondato in Piacenza dal Cardinale Giulio Alberoni (1664-1752), primo ministro di Filippo V di Spagna e artefice di importanti avvenimenti politici del suo tempo.

Esponente tipico di quell’Europa cosmopolita che fiorì nel secolo XVIII, pur di umili origini, Alberoni propiziò il matrimonio del re di Spagna con Elisabetta Farnese, divenendo capo del governo di Madrid.

Il Collegio venne aperto nel 1751 e affidato dal cardinale ai Padri della Missione per divenire alta scuola di preparazione alla vita ecclesiastica e sempre vitale centro di approfondimento culturale.

La struttura comprende una monumentale Biblioteca, il Gabinetto di Fisica, quello di Scienze Naturali, gli Osservatori sismico, meteorologico e astronomico.

Vanto del Collegio è la Pinacoteca, costituita dalle raccolte del cardinale e da successive acquisizioni.

Le opere più antiche e delicate, come il preziosissimo dittico di Jan Provost, i capolavori fiamminghi e le straordinarie tele di Guido Reni e Luca Giordano, sono custodite nell’Appartamento del cardinale, all’interno del quale è esposta anche la vera perla della raccolta: l’Ecce Homo o Cristo alla colonna, capolavoro di Antonello da Messina (1430 – 1479 ca) che, anche e soprattutto in questa opera commovente e suggestiva, rivoluziona l’iconografia del dipinto di soggetto sacro e il sentire religioso del suo tempo.

La parte maggiore della preziosa quadreria alberoniana è invece allestita nell’elegante spazio della Galleria Alberoni, modernissimo museo, sala congressi e concerti. Si possono qui apprezzare sculture e crocifissi, una selezione dei paramenti sacri, pregevoli dipinti di Gian Paolo Panini, Gian Battista Lenardi, Domenico Maria Viani, Sebastiano Conca, Sebastiano Martinez e numerosi “quadri di genere”. Rendono unica la collezione diciotto superbi arazzi di Cinque e Seicento, che costituiscono una delle raccolte più importanti d’Europa.

Il patrimonio terriero, che il cardinale Alberoni lasciò in eredità per il mantenimento del suo Collegio, venne accresciuto nel tempo; nella seconda metà del XIX secolo entrò a farne parte il tenimento di Veano: l’antica Villa Zanardi Landi, sottoposta a interventi per accogliere i collegiali alberoniani, fu intitolata al cardinale, uno dei più illustri cittadini che Piacenza ricordi.

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