Lo sport piacentino ringrazia il Tour de France: “I ragazzi si innamoreranno della bici”

01 Luglio 2024 16:04

Una grande festa, un evento di calibro mondiale vissuto da protagonista dall’intera città di Piacenza e da tutti i paesi della provincia toccati dal passaggio del Tour de France.

“Non avrei mai creduto da dirigente sportivo di poter vivere direttamente nella nostra città un evento epocale come questo – le parole ricche di entusiasmo di Robert Gionelli, delegato provinciale Coni Piacenza -. Sono contentissimo. Lo dico sempre, i grandi eventi sono indispensabili per promuovere il benessere dello sport tra le nuove generazioni”. “Credo che chi si è speso per portare il Tour a Piacenza – continua Gionelli – abbia fatto qualcosa di straordinario e i veri risultati li vedremo in futuro”.

Tra i tifosi anche Giancarlo Perini che nel 1992 disputò il suo ultimo Tour de France da ciclista “gregario”. “Un’emozione grandissima – le sue parole -. Appena entrato nel villaggio mi è venuta la pelle d’oca, sensazioni favolose che mi hanno riportato agli anni da atleta. È stato fantastico”.

Non poteva perdersi questo grande evento anche Andrea Bottazzi, ex calciatore di Piacenza e Fiorenzuola con la passione per il ciclismo sin da ragazzino: “Quando giocavo e in concomitanza c’era una tappa del Giro d’Italia o del Tour de France la registravo per non perdermi nulla – ha raccontato durante la diretta di Telelibertà al microfono di Marco Vincenti -. Mi sono innamorato di questo sport da bambino negli ultimi anni di carriera di Francesco Moser e ora poter vedere una partenza di tappa dalla nostra città è veramente incredibile”.

“Una grande emozione per gli appassionati e un momento di gioia per tutta la popolazione” il commento del giornalista Graziano Zilli che è entrato nel vivo della competizione sportiva: “Pogacar è sicuramente il favorito, ma in queste prime tappe mi ha impressionato la risposta di Vingegaard dopo l’infortunio patito in primavera”. Sarà sfida a due? “Io penso di si – la risposta di Zilli -, poi al Tour nulla è scontato, ma le probabilità sono alte”. La storia del ciclismo italiano è una storia importante e il Tour de France con le tappe dedicate a Coppi, Bartali e Pantani l’ha celebrata al meglio: “Dovremmo imparare dai francesi questo grande rispetto della nostra” conclude Zilli.

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