Cambiamenti climatici, parla piacentino lo studio europeo sui pini mediterranei
17 Luglio 2024 02:58
In un mondo sempre più caldo e frequentemente soggetto a fenomeni climatici estremi, tutelare le foreste può rappresentare una strategia importante per un futuro sostenibile.
Per farlo, è necessario conoscere le loro caratteristiche genetiche. Su questo fronte, in prima linea, c’è un gruppo di ricercatori del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Firenze che sta percorrendo l’Italia, dalla Liguria a Pantelleria, per studiare e tutelare le pinete mediterranee, importanti elementi naturali dei nostri ecosistemi costieri.
Uno progetto europeo dedicato ai pini mediterranei porta la firma del piacentino Elia Vajana, vincitore della prestigiosa borsa di studio europea intitolata a Marie Skłodowska Curie.
LO STUDIO SUI PINI MEDITERRANEI
In particolare, le specie oggetto di studio sono il pino domestico, il pino marittimo e il pino d’Aleppo.
“I pini mediterranei contribuiscono a importanti servizi ecosistemici di cui l’intera società usufruisce – spiega Vajana – come tutte le specie forestali, sequestrano carbonio dall’atmosfera; quindi, aiutano a mitigare i cambiamenti climatici; proteggono le coste dall’erosione dovuta a eventi naturali come mareggiate e consentono di filtrare naturalmente l’acqua.
Hanno anche una rilevanza economica per la produzione dei pinoli, importanti elementi della dieta mediterranea.
Tuttavia, si tratta di ecosistemi sempre più vulnerabili, essendo il Mediterraneo un’area particolarmente soggetta al cambiamento climatico. L’obiettivo del progetto è dunque tutelare queste specie. Per farlo, sarà fondamentale chiarire quali siano i geni coinvolti nell’adattamento al clima, tenendo a mente che tanto più è presente diversità genetica all’interno di una specie, tanto più questa avrà la capacità di evolvere adattamenti al clima del futuro”.
Il materiale raccolto nei boschi viene analizzato in laboratorio per arrivare al genoma delle specie e capire quali sono i geni che consentono agli alberi di adattarsi all’ambiente.
un’applicazione per gli addetti ai lavori
Il progetto avrà anche un risvolto concreto, ovvero un’applicazione sulla quale far confluire le informazioni genetiche e ambientali per aiutare gli addetti ai lavori, come scienziati forestali ed enti gestori di riserve naturali, nel loro lavoro di protezione degli ecosistemi forestali nei confronti del cambiamento climatico.
In parole semplici, i ricercatori cercano di fornire nuovi strumenti per capire dove prendere i semi e dove piantarli per aiutare i nostri boschi a sopravvivere al cambiamento climatico.
Il progetto, iniziato l’anno scorso, terminerà nel 2025.
IL SERVIZIO DI NICOLETTA MARENGHI
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