Cellulari banditi a scuola dal Ministero, le reazioni di insegnanti e genitori

12 Luglio 2024 02:29

Alle elementari le maestre dicono “si è sempre fatto così”. Alle medie invece i professori levano gli scudi contro quella che viene definita “una decisione penalizzante sotto il piano didattico per gli alunni”. La riforma del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara – che prevede fra le altre cose, da settembre, il divieto assoluto degli smartphone nelle elementari almeno fino alle medie e il ritorno del diario scolastico– non viene accolta da tutti gli insegnanti allo stesso modo.

ALLE ELEMENTARI “MEGLIO CARTA E PENNA”

“Ogni scolaro non ha il suo computer, ma ce n’è uno di classe – spiega la maestra Monica Zappa della scuola Don Minzoni – i bambini utilizzano principalmente carta e penna”. Anche per quanto riguarda l’utilizzo del diario cartaceo, le due insegnanti confermano che la pratica è già in uso: “Lo abbiamo sempre utilizzato a scuola – fa presente Rita Pipitone – per noi è uno strumento che favorisce l’autonomia dei bambini”.

CELLULARI PER FINI DIDATTICI: ELIMINARLI? UN ERRORE

Diversa è invece la situazione alle medie. “Personalmente per me il cellulare è un dispositivo elettronico per cercare informazioni e notizie – spiega la professoressa Silvia Dallavalle della Calvino – non tutti gli studenti si possono permettere il computer o il tablet. Per quanto mi riguarda, ho sempre chiesto ai genitori l’autorizzazione per i figli a usare il cellulare in classe chiaramente sotto la mia supervisione. Eliminarlo dalla classe quando viene utilizzato come strumento didattico è un errore”.

“Per quanto riguarda invece il diario cartaceo – dichiara la collega Ilaria Sordi – fino a due anni fa la scuola ne consegnava uno a ogni studente. È stato sospeso lo scorso anno, ma da settembre verrà di nuovo ripreso perché per noi il diario, soprattutto se uguale per tutti, è una scelta inclusiva e un modo per responsabilizzare”.

LE FAMIGLIE: “BENTORNATO DIARIO CARTACEO”

“I ragazzini stanno fin troppo sul cellulare – dichiara convinta Barbara Spazzapan, mamma di due figlie che hanno quindici e undici anni – sono contraria allo smartphone in classe, anche se utilizzato a fini didattici”.

Cinzia Cassinari, mamma di un bambino che ha concluso la quarta elementare, si dimostra invece più possibilista: “Non sono favorevole a demonizzare gli strumenti elettronici: è chiaro però che bisognerebbe garantirne un uso consapevole” spiega. Entrambe si dicono “assolutamente a favore del diario cartaceo perché è un modo per responsabilizzare i nostri ragazzi”.

 

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