Dispositivi anti-abbandono per evitare tragedie, Murelli: “Più sensibilizzazione”
20 Luglio 2024 10:28
La disgrazia avvenuta giovedì scorso a Marcon, nel Veneziano, dove una bambina di un anno è morta dopo essere rimasta chiusa in auto sotto il sole per alcune ore, ha riacceso le luci su queste tragedie e sulla possibilità di evitarle.
Anche Piacenza venne toccata, nel giugno del 2013, quando a perdere la vita fu il piccolo Luca Albanese. Nel 2020 è stato compiuto un primo importante passo per affrontare il problema, attraverso l’approvazione di una legge che sancisce l’obbligo di installazione di dispositivi antiabbandono sulle auto che trasportano bambini fino a 4 anni di età.
La senatrice della Lega Elena Murelli, prima firmataria, nel 2018, del disegno di legge che ha poi portato alla legge del 2020 ha accolto con una certa sorpresa la difficile reperibilità del congegno per cui si è battuta e nel quale era stata riposta tanta fiducia.
“una migliore comunicazione”
“Suscita sconcerto – ha spiegato – scoprire che un dispositivo fondamentale, che può salvare una vita e permette ai genitori di essere sicuri, non sia facile da trovare – commenta la senatrice -. Apprendere dell’ennesima tragedia mi ha scioccata, ma, proprio in virtù di ciò, ritengo che la legge per cui ci siamo battuti sia necessaria e fondamentale. Servirebbe una migliore comunicazione sull’argomento e sugli strumenti che possono aiutarci a prevenire quella che è una sindrome difficile da combattere, a cui, tutti, purtroppo, possiamo essere soggetti, complici lo stress e il ritmo sempre più frenetico delle nostre vite. La tendenza può essere quella di pensare ‘a me non capiterà mai, sono attento’, ma non è così e i dispositivi possono evitare il peggio”.
“maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine”
Murelli, inoltre suggerisce “maggiori controlli ad opera delle Forze dell’ordine; un’informazione mirata che parta dalle istituzioni e raggiunga i cittadini attraverso i media, i punti vendita specializzati, ma anche pediatri e i corsi prenatali. La speranza maggiore – conclude la senatrice – sarebbe quella di ottenere una norma che, a livello europeo, ponga l’obbligo d’installazione del dispositivo direttamente in capo al produttore. Lo faremo presente agli europarlamentari affinché sottopongano la proposta al Parlamento europeo”.
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