I giochi da tavolo per sentirsi un vichingo, le scelte non mancano
È strano come alcune popolazioni antiche siano osannate più di altre dalla commemorazione selettiva della cultura pop. Prendiamo ad esempio i vichinghi: le loro attività principali erano saccheggiare villaggi, stuprare donne, distruggere monasteri e invadere terre altrui. Eppure oggi vengono mitizzati per il coraggio in battaglia, le iconiche navi lunghe e la suggestiva mitologia.
Anche il mondo dei giochi da tavolo si è rivolto spesso ai vichinghi e alla mitologia norrena per trovare ambientazioni e ispirazioni, creando una varietà di titoli così ampia da soddisfare ogni tipologia di giocatore.
Gli appassionati di giochi di conquista del territorio in stile Risiko troveranno pane per i loro denti con 878 Vikings: Invasions of England, un wargame di media complessità che si rivela essere anche piuttosto accurato storicamente. Attraverso l’uso di carte per definire rinforzi e spostamenti, la fazione vichinga dovrà cercare di conquistare e stabilirsi nelle fertili terre dell’Inghilterra, mentre i regnanti locali, divisi e impreparati, dovranno contrastarne l’assalto. Il sistema di combattimento è basato sul lancio di dadi, ma la possibilità di usare carte evento per cambiare le sorti della battaglia mitiga la ca-sualità di certi scontri.
Basato sulla meccanica del piazzamento lavoratori, Raiders of the North Sea presenta una sfida che vede gli avversari competere per chi riesce a saccheggiare più villaggi e fortezze. Un aspetto originale del regolamento prevede che durante il proprio turno sia possibile piazzare prima una pedina vichingo sulla mappa per attivare l’azione abbinata, poi prenderne una piazzata da altri per eseguire una seconda azione. In questo modo si selezionano e assoldano membri dell’equipaggio, si fanno offerte al capo tribù per ottenere punti vittoria e si raccolgono risorse per preparare un raid. Quando si soddisfano le richieste per attaccare un villaggio, se ne conquista il bottino, lasciando agli avversari meno possibilità di fare punti.
Nessuna casualità e un’interazione “non aggressiva” rendono questo gioco adatto anche ai principianti, i quali saranno sicuramente attratti dal suo affascinante stile grafico.
Per coloro che cercano un titolo complesso, avvincente e vario, La Festa per Odino del leggendario game designer Uwe Rosenberg, è sicuramente la scelta migliore. Nel corso della partita si deve gestire la vita di un intero villaggio di guerrieri ordinando razzie ed esplorando nuovi territori, ma anche allevando animali, costruendo strutture e navi, raccogliendo risorse e organizzando banchetti per festeggiare. Un gioco denso di regole dove si piazzano lavoratori per eseguire azioni, si lanciano dadi per riuscire in alcune attività e si incastrano tessere su diverse plance di gioco in stile Tetris per migliorare gli introiti della vostra tribù. Data la sua complessità è consigliato solo ai più esperti amanti dei board games.
Questi sono solo tre esempi di giochi legati al tema dei vichinghi che cercano di essere anche storicamente credibili, ma ce ne sono molti altri sul mercato che coinvolgono anche elementi della mitologia norrena aggiungendo un pizzico di fantasy all’ambientazione, ma di questi ne parleremo in un prossimo articolo.
di Carlo Chericoni
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