Emigrazione piacentina e turismo delle radici: ricerca dell’Università Cattolica
17 Agosto 2024 06:00
“Un futuro senza radici o un futuro senza memoria storica è un futuro senza speranza” ha sentenziato Padre Mario Toffari, Direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale dei migranti a margine della 28esima edizione dell’incontro delle comunità piacentine nel mondo organizzata nella giornata di ieri, venerdì 16 agosto, nel parco di Monte Moria, nel territorio comunale di Morfasso.
Decine di emigrati piacentini insieme alle loro famiglie hanno partecipato alla grande festa promossa dall’associazione Piacenza nel mondo. Non solo un evento celebrativo, ma un importante occasione per tenere vivo il ricordo di storie di coraggio e di sacrificio con protagonisti uomini e donne che hanno lasciato tutto per costruirsi, con fatica, un futuro lontano dai propri luoghi d’origine.
Alla cerimonia organizzata all’interno del santuario della Madonna del Monte erano presenti anche i ricercatori dell’Università Cattolica guidati da Paolo Rizzi, docente e direttore del Laboratorio di Economia locale. La complessità dell’emigrazione piacentina nel mondo è finita infatti sotto la lente d’ingrandimento dell’Università Cattolica che da anni investe in un progetto di ricerca nato con l’obiettivo di mantenere una memoria collettiva, studiare le dinamiche del turismo di ritorno e non disperdere dati e informazioni riguardanti spostamenti di residenza all’estero.
Turismo di ritorno
“È fondamentale non disperdere le informazioni che portano alla luce le storie delle varie comunità piacentine nel mondo – spiega la ricercatrice Silvia Magistrali -. Il tema dell’emigrazione di seconda generazione è rilevante anche perchè sappiamo che i giovani sono affezionati e fanno ritorno nei luoghi di origine dei propri genitori e nonni. Quello che si nota però è il progressivo distaccamento di questi giovani con le associazioni che da sempre danno voce alle nostre comunità all’estero. Necessario quindi provare a rinsaldare questo legame così prezioso”.
“Luoghi che sanno emozionare”
Importante al fine di sviluppare il progetto di ricerca instaurare un’attiva collaborazione con organizzazioni come Piacenza nel mondo o Italea, programma di promozione del turismo delle radici lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Con Italea investiamo sul turismo delle nostre radici cercando di raccontare attraverso iniziative, eventi e incontri le emozioni che possono offrire i luoghi lasciati anni e anni fa dagli antenati di chi ora rappresenta le comunità italiane all’estero” sottolinea la referente di Italea Emilia-Romagna Leticia Carpinelli.
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