Il materassaio di via dei Pisoni va a fare il nonno: “Artigianato scomparso”
26 Agosto 2024 06:00
Alla fine degli anni Quaranta, dopo la guerra, erano addirittura 80 i materassai a Piacenza. Oggi, nell’era del compro e butto che mette ai margini l’artigianato vero, si contano letteralmente sulle dita di una mano: anche perché sta per tirar giù la saracinesca un pezzo della storia dei materassai a Piacenza, in via dei Pisoni dal 1957.
Lo spazio è di 400 metri, le pareti sono di mattone a vista, le finestre altissime, le porte in legno: venduto, tutto. Entro il 30 settembre bisogna sgomberare. Una vita che pesa quintali da portare via, altrove. Si dice che qui nasceranno alloggi, monolocali per studenti.
“Non ho ancora realizzato come mi sentirò quando qui sarà tutto vuoto. Da mezzo secolo entro da quella porta ogni giorno, dove già a 13 anni venivo a lavorare con mio padre Luigi”, sottolinea Gianluca Mattioli, che ha portato avanti l’attività con la sorella Daniela e la moglie, Tiziana Silva. Va a fare il nonno, dice, al massimo curerà l’orto, anche perché non gli va giù la perdita di qualità nel mondo: “Non è facile essere un artigiano, come intendo io il mestiere. Un esempio? Non riesco a trovare lana degna di questo nome”.
Materassi, guanciali, sottomaterassi, copriletti, trapunte, piumoni, materassi a molle, ortopedici: si trova di tutto. Pure gli attrezzi – specie di dondoli – per la cardatura tali e quali al 1940, e una macchina elefantiaca che ha un secolo tondo “ma funziona ancora benissimo”. Va rottamata.
Per fare un materasso Gianluca ci mette quattro ore: “Quando ero più giovane ero anche più veloce”, sorride, ribadendo che un buon materasso di lana “non muore mai”. “Oggi la cultura dell’artigianato è scomparsa. Peccato. Pensare che questa è sempre stata la mia dimensione”.
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